
Torino – Quando esistevano i matrimoni combinati fra contadini piemontesi e donne del Sud: la storia (che pochi conoscono)
Torino – Quando esistevano i matrimoni combinati fra contadini piemontesi e donne del Sud
E’ nelle campagne piemontesi che vive ancora nei ricordi la figura del bacialé, una sorta di sensale di matrimoni che, per solidarietà e senza scopo di lucro, si impegnava a trovare moglie ai contadini, soprattutto nelle Langhe.
Inizialmente, questi matrimoni riguardavano persone dello stesso territorio, ma con il fenomeno dello spopolamento e dell’urbanizzazione, le spose cominciarono ad arrivare dal Sud Italia. Si trattava di nozze organizzate senza che gli sposi si conoscessero, un impegno di grande responsabilità in un’epoca in cui il divorzio non esisteva ancora.
Questa tradizione, apparentemente dimenticata, è tornata alla ribalta grazie al film Onde di terra, un’opera a basso budget diretta da Andrea Icardi e prodotta da Renato Sevega, con il supporto della Film Commission Torino Piemonte.
Uscito a ottobre a Dogliani, il film ha riscosso un successo inaspettato, tanto da entrare tra i 50 film più visti in Italia e attirare l’attenzione anche a Torino, dove una proiezione al cinema Massimo ha registrato il tutto esaurito in poche ore. Secondo il regista Icardi, questa storia non tocca solo gli abitanti delle Langhe, ma ha un valore universale per chiunque conosca o abbia vissuto la vita rurale piemontese tra gli anni Cinquanta e Settanta.
Il film narra la storia di Fulvia, una giovane calabrese interpretata da Erica Landolfi, che nel 1973 lascia la sua terra per sposare Amedeo, un contadino piemontese che non conosce, ma per il quale il bacialé Remo garantisce. Una volta arrivata in Piemonte, Fulvia si trova di fronte a una realtà diversa dalle aspettative: Amedeo è analfabeta e completamente assorbito dal lavoro nei campi. Nonostante tutto, Fulvia dimostra coraggio e prende una decisione audace per affrontare la situazione.
Il personaggio di Fulvia è legato a Brancaleone Calabro, un riferimento non casuale per Icardi, originario delle Langhe e influenzato da Cesare Pavese, che trascorse un periodo di confino proprio a Brancaleone. Nel film, Fulvia viene immaginata come una studentessa affascinata dai racconti del poeta sulla bellezza delle Langhe.
Dopo le proiezioni, molti spettatori hanno condiviso con il regista i ricordi delle loro famiglie, dimostrando quanto queste storie siano ancora vive. Nelle Langhe, quasi tutti hanno un parente che ha subito un incidente nei campi o che è nato da un matrimonio organizzato da un bacialé.
Tra il 1959 e il 1980, la popolazione della zona diminuì del 36%, e circa mille matrimoni furono combinati in questo modo.
Dove nasce il termine Bacialé?
L’origine della parola bacialé è incerta: potrebbe derivare dal verbo “combaciare” o dall’espressione piemontese “basla alé!” (forza, baciala!). Un’altra ipotesi è che provenga dal provenzale bacheler, riferendosi a una persona colta o istruita. Spesso, infatti, questi intermediari erano professionisti, come medici, giornalisti o dottori.
Negli anni Sessanta, il numero dei bacialé era di circa 350, e formarono un ordine con tanto di divisa (un fazzoletto giallo al collo) e un inno dedicato all’amore, molto lontano dalle modalità moderne di incontro come Tinder.