
Torino – Quando l’acqua arrivò a Torino, davanti a Porta Nuova: una mostra espone capolavori inediti INFO

Torino riscopre i suoi tesori nascosti: per la prima volta la Fondazione Accorsi-Ometto ha aperto al pubblico i suoi depositi
A volte i capolavori più affascinanti si nascondono nei luoghi più inaspettati. È il caso dei depositi museali, spesso trascurati, ma ricchi di opere preziose che raramente escono allo scoperto. La Fondazione Accorsi-Ometto, in occasione dell’iniziativa “Via Po in festa”, ha offerto al pubblico un’opportunità unica: domenica per la prima volta, sono stati aperti gratuitamente quattro ambienti normalmente chiusi, in cui sono custoditi circa settecento pezzi tra dipinti, sculture, ceramiche, argenti, orologi e reperti archeologici.
Le opere esposte in via Po 55, seppur conservate nei depositi, non sono abbandonate al caso: secondo Luca Mana, direttore del museo e promotore dell’iniziativa, si tratta di un “deposito ragionato”, dove ogni pezzo è scelto, registrato e in parte studiato.
Tra i numerosi pezzi di rilievo, spicca un acquerello del 1870 di Antonio Fontanesi, artista ottocentesco di grande fama, che raffigura l’ingresso di via Roma visto da piazza Carlo Felice, con lo scorcio della stazione di Porta Nuova sullo sfondo e il potente getto dell’acqua che segna l’inaugurazione dell’acquedotto torinese. Un altro esempio significativo è la scultura “L’Abisso” di Pietro Canonica, realizzata nel 1900, che mostra una coppia di amanti avvolti nelle tenebre del peccato. Colpiscono anche le sette tele di Pierre Charles Trémolières del 1733 dedicate ai sacramenti, che replicano fedelmente una celebre serie di dipinti di Giuseppe Maria Crespi, distrutta nei bombardamenti di Dresda durante la Seconda guerra mondiale.
Costanzo Ferrero, presidente della Fondazione, sottolinea l’importanza dell’iniziativa per rafforzare il legame con il territorio e far conoscere l’ampiezza della collezione, parte della quale è già in prestito presso altre istituzioni come la Reggia di Venaria Reale, Palazzo Chiablese e il Castello di Govone. L’apertura gratuita del 25 maggio ha rappresentato un’occasione speciale, ma in futuro verranno organizzate nuove visite guidate, sempre controllate, in quanto l’accesso ai depositi non può avvenire liberamente come nelle sale espositive principali, dove attualmente è in corso una mostra dedicata a Carol Rama.