
Torino – Ragazzo ucciso, scatta il piano anti-crimine in Barriera. 100 agenti in strada, diversi arresti

Dopo il brutale omicidio del diciannovenne Mamoud Diane, avvenuto nei giorni scorsi, le autorità torinesi hanno deciso di intensificare in modo significativo la presenza delle forze dell’ordine nel quartiere Barriera di Milano, una delle aree più critiche della città. Nell’ambito di un piano straordinario di sicurezza, coordinato dal prefetto Donato Cafagna, sono stati mobilitati circa 100 agenti tra Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza.
Il dispositivo ha incluso controlli capillari sul territorio, perquisizioni, ispezioni in edifici abbandonati e numerosi posti di blocco. Sono stati inoltre verificati diversi esercizi commerciali, in un’azione mirata a contrastare sia la microcriminalità sia fenomeni più organizzati. Il piano ha beneficiato del supporto di reparti specializzati inviati dal Ministero dell’Interno, con l’obiettivo di rafforzare il controllo e la prevenzione dei reati.
Durante le operazioni, in via Martorelli, la polizia ha arrestato un cittadino marocchino di 48 anni, regolarmente residente in Italia, sorpreso subito dopo aver accoltellato e rapinato un connazionale insieme a un complice. I Carabinieri, dal canto loro, hanno effettuato altri tre arresti legati a episodi di furto, tentata rapina e violenza domestica, quest’ultimo ai danni di una donna aggredita dal compagno durante un litigio.
La Guardia di Finanza ha concentrato le sue attività sul contrasto allo spaccio di droga, utilizzando unità cinofile e pattuglie specializzate per monitorare le piazze note per l’attività di narcotraffico.
Le autorità hanno annunciato che l’operazione non si limiterà a questa fase iniziale. I controlli proseguiranno nei prossimi giorni con l’impiego di ulteriori forze territoriali e speciali, a cui si affiancheranno anche i militari dell’Esercito impegnati nell’operazione “Strade Sicure” e pattuglie della Polizia Locale. L’obiettivo è ristabilire un clima di sicurezza e legalità in un quartiere messo a dura prova dalla criminalità.