
Torino – Report Legambiente: Non c’è più neve, 90% piste è artificiale: “Necessario ripensare il turismo”
Torino – Report Legambiente: Non c’è più neve, 90% piste è artificiale: “Necessario ripensare il turismo”
I dati eloquenti emergono dal dossier Nevediversa 2023 di Legambiente, che certifica come siano 249 gli impianti sciistici dismessi. Sono 15 in più rispetto al 2022.
Il caso simbolo evidenziati nel dossier è quello di Gressoney-la Trinité (Aosta) località Orsia-Bedemie dove l’ex sciovia era utilizzata per lo sci estivo e lo snowboard.
“Lo skilift è stato dismesso per la fusione del ghiacciaio – spiega l’Ansa che ha riportato la notizia – “Le stazioni di partenza e di arrivo del vecchio skilift sono state smantellate e sgomberate, ma i rottami dell’impianto nel 2018 erano ancora sul posto. Sono 138 gli impianti temporaneamente chiusi (tre in più rispetto al 2022), tra questi quello di Picinisco (Frosinone) dove il comprensorio non riesce a risollevarsi nonostante il rimodernamento da parte dell’amministrazione. Impennata degli impianti sottoposti a “accanimento terapeutico”, salgono a 181 (33 in più rispetto al 2022). Ad esempio ad Asiago (Vicenza), Comprensorio Kaberlaba, è stato costruito un nuovo bacino di raccolta per sparare neve nonostante la contrarietà delle attività ricettive”.
Ma il dossier parla anche della categoria “edifici fatiscenti”, come nel caso di Colonia Pian di Doccia, Gavinana (Pistoia) dove si trova un enorme complesso in totale stato di abbandono, colpito per di più da atti di vandalismo.
La neve è dunque sempre più rara e sempre più costosa. Ma soprattutto sempre più scarsa su Alpi e Appennini. La conseguenza per l’Italia è l’aumento dell’innevamento artificiale per frenare gli impatti negativi sul turismo invernale.
Ma questa è una pratica “non sostenibile e alquanto cara, che sperpera anche soldi pubblici” evidenzia Legambiente, che aggiunge: l’Italia è “tra i Paesi alpini più dipendenti dalla neve artificiale con il 90% di piste innevate artificialmente, seguita da Austria (70%), Svizzera (50%), Francia (39%). La percentuale più bassa è in Germania, con il 25%. Preoccupante – si legge nel rapporto – il numero di bacini idrici artificiali presenti in montagna in prossimità dei comprensori sciistici italiani e utilizzati principalmente per l’innevamento artificiale: sono ben 142 quelli mappati nella Penisola per la prima volta da Legambiente attraverso l’utilizzo di immagini satellitari per una superficie totale pari a circa 1.037.377 metri quadrati. Il Trentino Alto Adige detiene il primato con 59 invasi, seguito da Lombardia con 17 invasi e dal Piemonte con 16 bacini. Nel Centro Italia, l’Abruzzo è quello che ne conta di più, ben 4. In parallelo, nella Penisola nel 2023 aumentano sia gli “impianti dismessi (249) sia quelli “temporaneamente chiusi (138) sia quelli sottoposti a “accanimento terapeutico”, cioè che sopravvivono con iniezioni di denaro pubblico, e che nel 2023 arrivano a quota 181″