“Il Covid-19 è stato il Cigno Nero del nostro tempo: una “tempesta perfetta”, dopo la quale nulla sarà più come prima. Come Politecnico abbiamo dovuto trovare delle risposte a questa crisi, ci siamo presi dei rischi per mettere in atto il nostro piano B. E abbiamo trovato questa risposta nell’antifragilità”. Sono le parole del Rettore del Politecnico Guido Saracco che ha anticipato ieri  i temi della sua relazione inaugurale in vista della cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico 2021/2022 del Politecnico di Torino.

Nel corso dell’inaugurazione si parlerà inevitabilmente degli ultimi difficili mesi di pandemia per il Politecnico  e delle previsioni per il futuro.

Così ha spiegato Saracco, ripreso dal magazine del Politecnico poliflash.polito.it:

“Non possiamo negare che la pandemia ha cambiato profondamente il nostro mondo e questo cambiamento è quanto mai imprescindibile per l’università. Il nostro Politecnico ha ripreso con forte emozione le sue attività in presenza, ma siamo cambiati, non possiamo pensare di riproporre le vecchie logiche”.

“L’Ateneo, infatti – ha aggiunto – ” dopo aver dato una risposta immediata alle esigenze degli studenti con efficaci soluzioni per la didattica a distanza, fin dall’inizio della pandemia si è messo al servizio del territorio e del Paese con la sua ricerca, che ha prodotto una serie di protocolli, tecnologie, norme e buone pratiche per aiutare a rispondere all’emergenza”.

Il Politecnico punterà in particolare  su didattica, ricerca e innovazione.

” Oggi è impensabile fossilizzare gli stessi percorsi formativi per anni. Il rischio è addirittura che, usciti dall’Università e formati per un determinato lavoro, quel lavoro possa addirittura in qualche caso non esistere più. Ecco allora che il nostro Ateneo si sta sempre più aprendo alla interdisciplinarità, con percorsi di doppia laurea magistrale nelle discipline chiave dei processi di transizione in corso (energetica, ecologica, digitale, infrastrutturale, ecc.), con addendum formativi (micro-credentials) post lauream. Tutto questo è portato avanti anche realizzando strette alleanze nella formazione continua con il mondo delle imprese e gli ordini professionali per co-progettare in qualità quegli imprescindibili contenuti di formazione continua per l’aggiornamento delle competenze. In questo sfruttiamo appieno i primi segnali di flessibilizzazione normativa dei nostri ordinamenti didattici in corso” – così il rettore Guido Saracco, nell’intervento ripreso da poliflash.polito.it

“Il nostro obiettivo sarà di ricombinare i saperi per innovare e radicare talenti e in questo modo contribuire ad arricchire culturalmente, economicamente e civilmente Torino grazie al contributo di giovani che, venuti in città per studiare, avranno deciso di restare per viverci. In altre parole, saremo riusciti a passare dalla Torino città tappa, ovvero, città che offre esperienze di vita importanti ma temporanee, a una Torino città piattaforma, città che aiuta a costruire e a realizzarsi”.