
Torino – Rinasce il Vivaio di Regio Parco: sarà un Centro verde per tutta la città. Il progetto

Nascosto alla fine di una tranquilla strada che scende verso il Po, dietro l’ex Manifattura Tabacchi, si trova uno degli spazi verdi più estesi e dimenticati di Torino: il vivaio comunale di Regio Parco. Per anni, su questi sei ettari di terreno si coltivavano le piante che avrebbero poi abbellito i giardini e i viali cittadini. Oggi, dopo un lungo periodo di abbandono, l’area è pronta a rinascere, grazie a un ambizioso piano di riqualificazione voluto dalla Città, che mira a fondere innovazione ambientale, memoria storica e inclusione sociale.
Il progetto ha avuto un primo momento di rilancio durante il recente Festival del Verde, quando le visite guidate al sito – soprannominato un tempo “il magazzino dei giardini” – sono andate esaurite in poche ore. L’iniziativa ha riacceso l’interesse per un luogo in stato di degrado: vialetti invasi da erbacce, edifici murati contro atti vandalici e persino animali selvatici come cinghiali che si aggirano nell’area. La situazione è peggiorata drasticamente nel 2022, quando un furto di rame ha messo fuori uso ogni impianto, obbligando alla chiusura definitiva del vivaio.
Un tempo fiore all’occhiello della città, dove negli anni ’80 lavoravano centinaia di giardinieri municipali, oggi il vivaio rappresenta il simbolo di un sistema pubblico del verde urbano ormai ridotto al minimo. Ma l’amministrazione comunale vuole invertire la rotta.
Grazie alla collaborazione con il laboratorio Pnat, guidato dal neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, sta per prendere forma un centro multifunzionale a cielo aperto, che andrà ben oltre la semplice coltivazione di piante. Il nuovo Regio Parco diventerà un laboratorio permanente per l’educazione ambientale, la sostenibilità e la socialità.
Il cuore del piano è la creazione di una serie di “foreste tematiche”: una Woodland Forest che racconterà il ciclo vitale degli alberi, una Food Forest che offrirà frutti e funghi, un bosco sensoriale pensato per il benessere mentale, e una Pocket Forest che dimostrerà il potenziale dei microecosistemi in città. A questi si aggiungeranno un prato per gli insetti impollinatori, un rain garden per fauna acquatica e una fascia impollinatrice a supporto della biodiversità.
I lavori inizieranno già nel corso del 2025, finanziati da fondi europei. Il progetto prevede anche la nascita di un “green cafè”, un laboratorio permanente sotto la vecchia tettoia e una “Urban Tree Nursery” nell’edificio tecnico. L’obiettivo? Restituire ai torinesi un luogo di benessere, scoperta e relazione con la natura. Un piccolo angolo verde dove si potrà passeggiare, imparare e sentirsi parte di una comunità più attenta e resiliente.