
Torino – Rinascono finalmente le Arcate del Moi: ospiteranno un Polo d’eccellenza italiano. Il piano

Torino – Rinascono finalmente le Arcate del Moi: ospiteranno un Polo d’eccellenza italiano
Dopo anni di abbandono e dibattiti infiniti, le Arcate del Moi di Torino si preparano finalmente a cambiare volto. Il sindaco Stefano Lo Russo ha annunciato che in quell’area, ancora oggi occupata da un cantiere fermo, nascerà un nuovo polo d’innovazione: un incubatore dedicato allo sviluppo di imprese nel settore biomedico. Il progetto, sostenuto anche dalla Compagnia di San Paolo, rientra tra le priorità strategiche cittadine e potrebbe partire concretamente entro la fine del 2025.
L’annuncio è arrivato durante un incontro organizzato dall’associazione appena nata “Alleanza per Torino“, con la partecipazione di molte figure istituzionali e accademiche del territorio, tra cui l’ex sindaco Castellani, l’ex rettore Ajani e il presidente Pietro Garibaldi. Durante l’evento, pensato come un confronto tra candidati alla carica di rettore dell’Università di Torino, Lo Russo ha colto l’occasione per rilanciare una delle sue idee più ambiziose per la città: dare una nuova identità alle Arcate, uno degli ultimi lasciti delle Olimpiadi Invernali del 2006.
L’area, in passato proposta anche come sede per un museo dedicato al Torino Calcio per la sua vicinanza allo stadio Filadelfia, è rimasta per anni in uno stato di abbandono. Già nel 2014, durante la giunta Fassino, si era pensato a un centro multidisciplinare legato alla medicina e all’ingegneria, ma il progetto non ha mai preso piede. Ora, però, l’idea si concretizza, grazie anche alla vicinanza con il futuro Parco della Salute e alla collaborazione annunciata tra l’Università di Torino e il Politecnico.
Nel suo intervento, Lo Russo ha anche colto l’occasione per rivolgere alcune osservazioni ai candidati rettori. Da professore del Politecnico, ha insistito sulla necessità che le università torinesi “facciano sistema” e non agiscano come realtà isolate. Ha criticato l’eccessiva dipendenza del mercato immobiliare dagli studenti, sottolineando che a Torino, pur con studentati d’eccellenza, il problema vero resta l’affitto per le famiglie della fascia media. Inoltre, ha sollecitato un rafforzamento dell’internazionalizzazione, suggerendo un maggior numero di corsi in lingua inglese e l’introduzione di incentivi per i docenti, prendendo come esempio il modello promosso da Francesco Profumo durante il suo rettorato al Politecnico, che puntava all’aumento della produzione scientifica.