
Torino – Rivoluzione al ristorante “Il Cambio”: inizia una nuova era per lo storico locale, con una nuova “guida” . Ecco le novità

Torino – Rivoluzione al ristorante “Il Cambio”: lo storico ristorante si prepara ad una nuova era, con una nuova “guida”
Lo storico ristorante Il Cambio di Torino si appresta a inaugurare una nuova fase, con un cambio ai vertici della cucina: Diego Giglio, attuale sous chef, assumerà il ruolo di capo brigata. Questo avvicendamento avviene dopo dieci anni di direzione da parte di Matteo Baronetto, il quale ha deciso di intraprendere una nuova avventura professionale, pur rimanendo legato alla famiglia Denegri, proprietaria del locale.
Un luogo che unisce storia e innovazione
Il Cambio, situato in piazza Carignano sin dalla seconda metà del Settecento, è un simbolo della tradizione gastronomica torinese. Negli anni, sotto la guida della famiglia Denegri, il ristorante è stato recuperato con un approccio “umanistico” e trasformato in un punto di riferimento della ristorazione cittadina, includendo il Bar Cavour e la Farmacia del Cambio, ampliando così la sua offerta. Questo concetto di diversificazione è stato descritto da Daniele Sacco, per oltre quattro decenni direttore del ristorante e ora in pensione, come una vera “democratizzazione del prodotto”.
Il passaggio di testimone
Oltre all’addio di Sacco, il 2025 segna un altro passaggio importante con l’uscita di Baronetto dalla guida della cucina. Dopo dieci anni al timone del Cambio – e un passato prestigioso accanto a Carlo Cracco – lo chef torinese è pronto a lanciare un nuovo progetto, mantenendo comunque un legame con la famiglia Denegri.
Nel frattempo, la cucina del Cambio passerà nelle mani di Diego Giglio, che da tempo affianca Baronetto ed è già conosciuto e apprezzato dalla brigata e dai clienti. Già responsabile della proposta serale dello chef’s table alla Farmacia del Cambio, Giglio rappresenta una scelta naturale per garantire continuità alla visione gastronomica del ristorante. Le voci su possibili altri candidati alla guida della cucina sono così state smentite, confermando Giglio come il successore designato.
Il futuro di Baronetto
Matteo Baronetto rimarrà comunque a Torino, dove sta lavorando a un nuovo concept culinario dal forte carattere sperimentale. La sua esperienza decennale al Cambio e il suo background, basato su una profonda ricerca delle materie prime e una visione artistica del cibo, lo porteranno a sviluppare un progetto innovativo. Sebbene i dettagli siano ancora riservati, il suo talento continuerà a lasciare il segno nella scena gastronomica torinese.
Il Cambio: tra tradizione e rinnovamento
Sul fronte del ristorante, la direzione gastronomica continuerà a seguire la filosofia della famiglia Denegri, che punta a valorizzare luoghi iconici non solo a Torino, ma anche in altre località, come Porto Venere. Il Cambio resterà fortemente radicato nell’identità piemontese, pur senza limitarsi a una proposta esclusivamente tradizionale. L’idea è di rafforzare il legame tra il ristorante, la Farmacia del Cambio e il Bar Cavour, creando una sinergia ancora più forte.
In questo contesto, la presenza in menu di piatti storici piemontesi potrebbe essere incrementata, mantenendo comunque un equilibrio con le nuove interpretazioni gastronomiche. Alcuni dei piatti più richiesti, come vitello tonnato, agnolotti e finanziera, continueranno a rappresentare un punto fermo dell’offerta, che attira non solo i torinesi, ma anche una clientela internazionale, che oggi rappresenta circa il 30% degli ospiti del ristorante.
Il Cambio, con i suoi secoli di storia e il suo costante dialogo tra passato e futuro, si prepara così a un nuovo capitolo, mantenendo saldo il suo ruolo di eccellenza nella ristorazione torinese.