
Torino – Scene di guerriglia in strada: scontri con studenti e Pro Pal, binari bloccati a Porta Susa

Scene di guerriglia in strada: scontri con studenti e Pro Pal, binari bloccati a Porta Susa
Nella mattinata del 29 novembre 2024, Torino è stata teatro di forti tensioni legate al corteo dello sciopero generale organizzato dai sindacati, a cui si sono aggiunti studenti e attivisti pro-palestinesi. Gli eventi hanno degenerato in scontri con le forze dell’ordine, causando disagi nelle principali stazioni ferroviarie della città.
Il caos a Porta Nuova e Porta Susa
La situazione critica è iniziata alla stazione di Porta Nuova, dove un gruppo di manifestanti ha tentato di entrare con la forza. Gli agenti, schierati in assetto anti-sommossa, hanno bloccato i varchi, utilizzando cariche leggere per disperdere i facinorosi. I pendolari, sorpresi dalla confusione, sono rimasti bloccati all’interno della stazione per circa mezz’ora, mentre i negozianti venivano invitati a chiudere i loro esercizi per sicurezza.
Il gruppo si è poi diretto verso Porta Susa, dove sono riusciti a occupare per circa dieci minuti i binari 1 e 2, bloccando temporaneamente il traffico ferroviario. Il clima si è ulteriormente acceso con cori, fumogeni e il lancio di uova contro le forze dell’ordine.
Condanne e reazioni politiche
L’episodio ha scatenato reazioni dure da parte del mondo politico. Esponenti di partiti come Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno espresso solidarietà alle forze dell’ordine, condannando le azioni violente dei manifestanti. Fabrizio Ricca, assessore regionale e capogruppo della Lega, ha accusato gli organizzatori di spalleggiare indirettamente gli antagonisti. Anche il ministro Paolo Zangrillo di Forza Italia ha definito inaccettabili i comportamenti vandalici, associandoli a un clima da “guerriglia urbana”.
Dal canto suo, la senatrice Paola Ambrogio di Fratelli d’Italia ha criticato il coinvolgimento dei centri sociali e ha chiesto ai sindacati di dissociarsi dagli attivisti estremisti. Ha inoltre accusato i manifestanti di portare avanti un’azione permeata da odio e antisemitismo, trasformando lo sciopero in un pretesto per attaccare il governo e la premier Giorgia Meloni.
Anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha condannato fermamente la violenza, sottolineando che non ha nulla a che vedere con il diritto democratico di manifestare pacificamente. ” «Ferma condanna per i disordini avvenuti” – ha dichiarato Stefano Lo Russo – “La violenza è da condannare, sempre, e non ha nulla a che vedere con il legittimo diritto di manifestare democraticamente e pacificamente le proprie idee. Piena solidarietà al personale delle forze dell’ordine coinvolto negli scontri”.