
Torino sempre più città del mondo: più giovane e multietnica. Gli stranieri sono il 16% della popolazione: è il picco da 10 anni
Torino si conferma una città in profonda trasformazione, sempre più giovane e caratterizzata da una forte presenza multiculturale. Negli ultimi anni la componente straniera ha raggiunto il livello più alto dell’ultimo decennio, arrivando a rappresentare circa il 16% dei residenti. In quattordici anni le persone nate all’estero sono aumentate di circa diecimila unità, contribuendo a cambiare il volto sociale e urbano di numerosi quartieri.
Attualmente gli stranieri residenti sono oltre 139 mila e crescono più velocemente rispetto alla popolazione complessiva, che invece tende a invecchiare e a ridursi. Secondo gli esperti, l’arrivo di nuovi gruppi può generare opportunità, stimolando vitalità economica e nuove relazioni sociali, come già avvenuto in alcune zone della città.
Barriera di Milano è l’area con la maggiore concentrazione di cittadini non italiani, seguita da Aurora e Borgo Vittoria, mentre Borgo Po e Cavoretto risultano le zone meno multietniche. La comunità più numerosa resta quella romena, nonostante una lieve diminuzione rispetto all’anno precedente, seguita da marocchini, peruviani, cinesi, nigeriani e albanesi, ciascuno con una distribuzione territoriale ben definita.
La Circoscrizione 6 emerge come la più eterogenea, con oltre un quarto dei residenti di origine straniera. Qui la diversità è visibile nella vita quotidiana: dalle insegne commerciali alle proposte gastronomiche, fino ai mercati e ai locali etnici che arricchiscono il tessuto urbano.
Dal punto di vista demografico, la popolazione straniera resta mediamente giovane: quasi l’80% è in età lavorativa. Tuttavia, anche in questo gruppo si registra un calo delle nascite e un progressivo aumento dell’età media.
Sul piano economico, le imprese guidate da stranieri rappresentano oltre un quinto del totale cittadino e costituiscono un importante motore di crescita, seppur con una forte concentrazione in lavori poco qualificati. I dati su permessi di soggiorno, assunzioni e richieste di protezione internazionale confermano infine una realtà dinamica, che richiede politiche mirate per favorire integrazione e inclusione.