
Torino sta diventando la città delle bici – 250 Km di piste in città, sparite 52mila auto in 20 anni

Torino sta diventando la città delle bici – 250 Km di piste in città
Torino sta diventando sempre più una città a misura di bicicletta, puntando con decisione sulla mobilità sostenibile. Il percorso di trasformazione è iniziato con l’amministrazione Appendino ed è stato ulteriormente accelerato dal sindaco Lo Russo. I numeri lo confermano: il capoluogo piemontese conta oggi 250 km di piste ciclabili distribuite su tutto il territorio e, negli ultimi vent’anni, la circolazione di circa 52.000 automobili è stata eliminata. Inoltre, ogni giorno si registrano in media 1.078 passaggi sulle piste ciclabili, un dato significativo che dimostra il crescente utilizzo della bici come mezzo di trasporto urbano.
Torino si sta affermando come un vero laboratorio urbano per dimostrare che gli spostamenti su due ruote possono migliorare la qualità della vita, rendere il traffico più fluido e ridurre il numero di incidenti stradali. Sono già stati realizzati diversi assi ciclabili, mentre altri sono in fase di progettazione. I benefici sono tangibili: in via Nizza, ad esempio, l’introduzione della pista ciclabile ha portato a una riduzione del 30% del traffico automobilistico e a un aumento del 10% dell’uso della bicicletta. La città sta quindi abbandonando progressivamente la sua storica centralità dell’auto per diventare più sostenibile e vivibile per tutti. Se un simile cambiamento è possibile proprio a Torino, città simbolo dell’industria automobilistica, è plausibile pensare che il modello possa essere adottato anche altrove.
Oltre alla costruzione delle piste ciclabili, si assiste a una riqualificazione urbana, con la creazione di nuove aree verdi e la reintroduzione di viali alberati. Il cambiamento è iniziato nel 2016 con l’amministrazione pentastellata, che ha realizzato 80 km di percorsi ciclabili fino al 2021. L’attuale giunta Lo Russo prevede di raggiungere i 125 km di nuove piste ciclabili entro la fine del mandato. Un’accelerazione favorita anche dall’erogazione di fondi governativi ed europei vincolati esclusivamente alla mobilità sostenibile. Nel 2022, ad esempio, Torino ha realizzato 12 km di nuove piste in sette strade diverse, grazie a 1,3 milioni di euro ricevuti tramite il decreto ciclovie.
Ma non tutti i cittadini sono favorevoli a questa trasformazione. Le nuove piste ciclabili spesso restringono la carreggiata, riducendo lo spazio per le automobili e provocando traffico e ingorghi, oltre alla perdita di numerosi posti auto. Alcune piste, infatti, sono state contestate dai torinesi. Un esempio emblematico è via Gorizia, nel quartiere Santa Rita, che da strada a due corsie è diventata a senso unico, causando lunghe code negli orari di punta, soprattutto in presenza degli autobus.
Un altro caso controverso riguarda corso Potenza, dove la pista ciclabile è stata spostata dal manto stradale al marciapiede, e via Braccini, dove la realizzazione della pista ha eliminato circa 100 parcheggi, scatenando le proteste dei residenti.
Nonostante le critiche e i dibattiti, la direzione presa dall’amministrazione è chiara: puntare su una città più sostenibile, dove la mobilità su due ruote possa diventare una vera alternativa all’uso dell’auto.