13/06/2023

Territorio

Torino – Via Po salva la sua storica pavimentazione: “Niente asfalto, vittoria dei Torinesi”

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Torino – Via Po salva la sua storica pavimentazione: “Niente asfalto, vittoria dei Torinesi”

Via Po conserverà la sua pavimentazione in lose anche a centro strada, nessun punto sarà sostituito con l’asfalto. Lo ha annunciato l’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta. La decisione arriva al termine di una serie di incontri tra Città, Soprintendenza, Gtt e Infra.To. per superare i problemi legati a costi e tempi di realizzazione dell’intervento e alle manutenzioni future.

Per evitare che vengano sollevate e spostate a seguito del ripetuto passaggio di mezzi pesanti, durante il ripristino le lose verranno ‘sigillate’: “una scelta che fa crescere i costi di posa – sottolinea l’assessora Foglietta – ma che dà all’intervento su via Po un vero carattere di conservazione e restauro di una via dal valore storico e architettonico di pregio.

La Soprintendenza, che si è resa subito disponibile a sostenere questa soluzione e con la quale si è avviata una proficua collaborazione, ha dato parere favorevole alla concessione di contributo da parte del Ministero della Cultura pari al 50 per cento del maggior importo previsto per i lavori, quantificato in 1 milione e 700mila euro circa”.

La sostituzione dei binari lungo via Po era in previsione da anni: la prima progettazione risale al 2017 e allora si valutò per una riduzione degli impatti manutentivi fosse ragionevole proporre una pavimentazione in conglomerato bituminoso per il ripristino nella parte centrale della via, come avviene in altre parti della città, opzione che ricevette il parere positivo della Soprintendenza.

“A distanza di anni abbiamo ritenuto che fosse necessaria una rivalutazione complessiva del progetto. Trovato il modo per garantire una maggiore tenuta della pavimentazione anche a fronte del passaggio del trasporto su gomma e reperite le ulteriori risorse, occorreva poter confermare i tempi per la realizzazione dell’intervento”, spiega Foglietta.

Per consentire il rispetto dei tempi del finanziamento dei fondi ministeriali assegnati alla Città per i deficit manutentivi tramviari il cantiere dovrà infatti concludersi entro la fine del prossimo anno, scadenza che GTT e InfraTo, chiamate a rivedere il progetto e relativo cronoprogramma prevedendo il ripristino totale della pavimentazione lapidea esistente, si sono impegnate a rispettare, anche attraverso una riorganizzazione dei lavori.

Fino a ottobre 2023 su via Po opereranno principalmente Smat e Ireti per il rifacimento degli impianti dell’acquedotto e di distribuzione dell’energia elettrica. Gtt sarà impegnata unicamente sull’incrocio tra le vie Po e Rossini, con cantieri di piccola dimensione per il rifacimento del manto stradale.

Le attività di sostituzione dei binari saranno organizzate con un cantiere mobile organizzato per isolati che partirà da piazza Vittorio e avanzerà in direzione piazza Castello, restituendo progressivamente le aree ultimate. Il via a novembre di quest’anno per raggiungere poi via Rossini, dove la fine dei lavori è prevista per agosto del prossimo anno. Parallelamente, con l’avanzamento e la chiusura dei cantieri nel primo tratto, questi si estenderanno anche nella restante parte di via Po fino a piazza Castello, per concludersi entro il mese di dicembre del 2024.

La circolazione lungo l’asse di via Po non verrà mai interrotta: almeno una corsia, da piazza Castello verso piazza Vittorio, rimarrà sempre percorribile dai veicoli, ma per lunghi periodi il transito sarà consentito in ambedue i sensi. “Inoltre – spiega ancora Foglietta – ci siamo attivati per ottenere sgravi fiscali per Tari e Cosap per tutte quelle attività che si troveranno a patire i disagi economici e viabilistici legati ai cantieri”.

“L’assessorato, vista la delicatezza dell’intervento, sta seguendo passo a passo tutta l’organizzazione dei lavori sia per quanto riguarda il rispetto dei tempi che la comunicazione alla cittadinanza e la vestizione degli ingombri del cantiere, affinché siano il meno possibile invasivi e raccontino l’intervento in tutte le sue fasi”, conclude Foglietta.

La foto dal sito del Comune di Torino

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