
Toro, parla Cairo dopo l’ennesima annata deludente: “Sono disponibilissimo a vendere il Torino”

Toro, parla Cairo dopo l’ennesima annata deludente
Dopo un lungo silenzio, Urbano Cairo è tornato a parlare pubblicamente del suo ruolo alla guida del Torino e dell’ipotesi di una futura cessione del club. Lo ha fatto durante un intervento al Festival della TV di Dogliani, in Piemonte, dove ha affrontato il tema più discusso tra i tifosi granata: la possibilità che il Torino cambi proprietà.
Il presidente ha chiarito fin da subito la sua posizione: non è contrario alla vendita, anzi si è detto disponibile a lasciare la società, ma solo a fronte di un’offerta concreta e credibile. “Sono apertissimo a vendere, ma finora nessuno si è fatto avanti seriamente”, ha detto. “Se dovesse presentarsi una persona con passione per il Toro, capacità economiche e intenzioni genuine, io sono prontissimo a fare un passo indietro”.
Queste dichiarazioni arrivano in un contesto di tensione crescente tra tifoseria e società, dopo un’altra stagione deludente, priva di risultati rilevanti e lontana dalle ambizioni dei sostenitori granata. Nonostante ciò, Cairo ha voluto difendere il lavoro svolto in quasi vent’anni di presidenza, ricordando di aver preso il Torino in una fase drammatica, dopo il fallimento, e di averlo riportato a una stabilità economica e sportiva, con una presenza costante in Serie A negli ultimi tredici anni.
“Vendere il Toro non è una decisione qualsiasi – ha sottolineato –. È un atto di grande responsabilità. Non posso cederlo a chiunque: serve qualcuno capace di portare avanti un progetto migliore del mio”.
Il patron ha poi elencato gli investimenti fatti negli anni sul fronte infrastrutturale: dal centro sportivo del Filadelfia, i cui lavori sono iniziati nel 2015 e terminati nel 2017, al quasi completamento del complesso sportivo del Robaldo. Ha anche ricordato i buoni risultati del settore giovanile: “Abbiamo quindici ragazzi convocati in Nazionale e un vivaio che continua a formare talenti”.
Cairo ha anche accennato alla questione dello stadio Olimpico Grande Torino, oggetto di discussione tra club e amministrazione: “Il discorso è ancora aperto, ma è evidente che per una società calcistica avere uno stadio di proprietà sarebbe un passo avanti decisivo, in termini di identità, indipendenza e progettualità”.
“Non c’è nessuno al momento che mi abbia contattato in modo serio – ha aggiunto Quando arriverà qualcuno con una visione chiara e la forza per guidare il Torino in modo solido, io sarò disponibile”.
Nel frattempo, i tifosi restano in attesa di sviluppi concreti. Le parole del presidente, pur lasciando intravedere uno spiraglio, confermano che il destino del club è ancora incerto, sospeso tra il desiderio di cambiamento espresso dalla piazza e l’assenza di reali pretendenti.