
Trump-Musk è scontro totale. “Sei pazzo!” “Il tuo nome è nei file di Epstein”

Trump-Musk è scontro totale. “Sei pazzo!” “Il tuo nome è nei file di Epstein”.
Lo scontro tra Donald Trump ed Elon Musk è ormai insanabile, con toni sempre più aspri e accuse reciproche che stanno scuotendo non solo il panorama politico americano, ma anche i mercati finanziari. Quella che era stata una collaborazione apparentemente solida si è trasformata in un acceso conflitto pubblico.
Tutto ha avuto inizio con l’approvazione della nuova riforma fiscale voluta da Trump, chiamata “One Big Beautiful Act”. Per il presidente, questa legge rappresenta un cambiamento storico a favore della classe media, grazie a consistenti tagli fiscali. Musk, invece, ha criticato aspramente la norma, definendola una misura irresponsabile che aggraverà il debito pubblico e minerà l’efficacia del Dipartimento per l’efficienza governativa – un organismo che lo stesso Musk ha guidato per cinque mesi.
La situazione è degenerata rapidamente. Trump ha espresso pubblicamente la sua frustrazione, arrivando a dire di voler tagliare ogni rapporto economico con Musk e accusandolo di essere “impazzito”. Musk, dal canto suo, ha risposto rilanciando pesantemente, insinuando che il nome di Trump comparirebbe nei famigerati “Epstein files” e paventando la possibilità che emergano verità scomode sul suo passato. Il miliardario ha anche sostenuto l’ipotesi di impeachment contro l’ex alleato.
Questo scambio velenoso ha avuto conseguenze anche in Borsa: Tesla ha perso oltre il 14%, mentre le azioni della Trump Media and Technology Group sono scese dell’8%.
Il dissidio, però, va oltre i bilanci. Trump sostiene che la vera ragione del malcontento di Musk sia la revoca di un mandato governativo a favore dei veicoli elettrici, una misura che obbligava molte aziende a produrre e promuovere auto elettriche. Musk avrebbe chiesto a Trump di mantenere quel mandato, ma il presidente l’ha eliminato, provocando – secondo lui – l’ira del magnate. “Gli ho chiesto di andarsene – ha ribadito Trump – ” gli ho tolto il suo mandato sui veicoli elettrici che obbligava tutti ad acquistare auto elettriche che nessun altro voleva (sapeva da mesi che lo avrei fatto!), e lui è semplicemente impazzito!”.
Trump ha anche rivelato che Musk desiderava far nominare una persona vicina al Partito Democratico alla guida della NASA, una scelta che lui ha rifiutato. Il presidente ha ricordato come Musk, solo pochi giorni prima, avesse elogiato la sua leadership durante una conferenza alla Casa Bianca, indossando addirittura un cappellino con la scritta “Trump aveva ragione su tutto”.
Ma oggi tutto è cambiato. Trump si dice deluso e accusa Musk di essersi trasformato dopo aver lasciato il suo incarico. “Non ha mai detto nulla di negativo su di me finché era qui, ora invece è diventato ostile”, ha dichiarato. Il presidente ha anche minacciato apertamente di tagliare tutti i fondi e i contratti statali legati alle aziende di Musk, chiedendosi perché l’amministrazione Biden non lo abbia già fatto.
Musk, nel frattempo, ha continuato a lanciare frecciate via social.
“Se Trump affonda il colpo – informa l’agenza Adnkronos – “Musk continua a martellare su X. “E’ il momento di sganciare la bomba. Donald Trump è negli ‘Epstein files’, è la vera ragione per cui non sono stati resi pubblici. Buona giornata, Donald J Trump. Segnatevi questo per il futuro, la verità verrà fuori”, scrive riferendosi alla figura di Jeffrey Epstein, finanziere morto suicida in carcere, accusato di traffico sessuale di minori.
I post non si contano più, il magnate riesuma vecchie dichiarazioni del presidente che oggi sono in netto contrasto con la filosofia della legge già approvata alla Camera. “Dov’è quest’uomo oggi?”, si chiede Musk, bollando come “bugie” le parole del presidente in relazione alla questione veicoli elettrici e prevedendo la recessione nella seconda metà del 2025 a causa dei dazi trumpiani. Tra un messaggio e un meme, sul social partono siluri in serie verso il presidente: “Senza di me, Trump avrebbe perso le elezioni”. “Una tale ingratitudine”, aggiunge Musk, che ha speso oltre 250 milioni di dollari per la campagna elettorale di Trump. Il magnate non manca di sottolineare come il suo impegno sia stato decisivo per far vincere i repubblicani al Congresso. Senza di lui, “i democratici controllerebbero la Camera e i repubblicani avrebbero un vantaggio di 51 a 49 al Senato”. Quindi, il sondaggio che lascia intravedere un progetto a dir poco ambizioso: “E’ il momento di creare un nuovo partito politico che in America rappresenti davvero l’80% nel mezzo?”. Il verdetto? Per l’80% degli utenti, la risposta è sì. Trump è avvisato”.