Riparte da Torino l’avventura italiana di Uber Taxi, l’app californiana che consente di chiamare le auto bianche attraverso il proprio smatphone.
Uber Taxi i Europa è già attivo in Europa a Berlino, Dusseldorf, Atene, Dublino e Istanbul e si aggiunge da oggi, mercoledì 5 dicembre, nel capoluogo piemontese ai servizi MyTaxi e WeTaxi. Uber fu costretta ad abbandonare la città della Mole nell’estate 2015, dopo e sentenze di tribunale e le proteste dei tassisti.

Ora ritorna come offerta per il mercato cittadino, promettendo collaborazione con i tassisti. Alle auto bianche che si iscrivono all’applicazione, infatti, si prospetta un aumento del giro degli affari in cambio di una percentuale del 7 per cento su ogni viaggio.
Al momento della richiesta del cliente l’app Uber Taxi rintraccia il tassista più vicino. Per i passeggeri ci sarà la possibilità di avere informazioni sul tassista e seguire il percorso dell’auto sulla mappa integrata nell’app. Sarà possibile inoltre ottenere una stima piuttosto accurata dell’orario di arrivo del taxi e dell’orario di arrivo a destinazione.

Il prezzo sarà quello delle tariffe ufficiali. “Obiettivo – spiegano da Uber – è trasformare l’app in un portale per accedere a tutti i servizi di mobilità cittadina”.

Gli oltre mille tassisti torinesi riuniti nelle storiche cooperative che ora fanno parte di Taxi Torino si dichiarano favorevoli al progetto:

“Il fatto che Uber decida di appoggiarsi alle cooperative dei tassisti – è la nota diffusa da Taxi Torino – testimonia la comprensione di una profonda differenza tra la struttura del servizio pubblico e il mercato del trasporto cittadino di altri paesi. A Torino i professionisti che fanno capo alla centrale taxi garantiscono la copertura territoriale dell’area metropolitana e sub-metropolitana; assicurano il servizio al cittadino h24 e rispettano tariffe che non vengano maggiorate in base all’utilizzo o alle condizioni atmosferiche come fanno invece gli algoritmi di certe app”.