07/09/2019

Lavoro

Torino, un altro triste primato – E’ la città più “cassaintegrata” d’Italia

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Sono stati pubblicati i dati del 7° rapporto 2019 sulla cassa integrazione in Piemonte.
Si registra, nei primi sette mesi dell’anno, una lieve diminuzione nella nostra regione, che scende del 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
In particolare, secondo i dati del Servizio politiche attive e passive del lavoro della UIL Nazionale, sono state richieste in Piemonte 16.746.890 ore di cassa integrazione, – 4% rispetto allo stesso periodo del 2018 ( e in particolare-4% ordinaria, -4% straordinaria, -69,5% deroga).

I dati aumentano, al contrario, a livello nazionale: nello stesso periodo sono state autorizzate infatti 163.013.587 ore (+18,1% rispetto allo scorso anno).

Da gennaio a luglio la media mensile dei lavoratori piemontesi tutelati è stata di 14.073, in calo di 587 unità rispetto al periodo gennaio-luglio 2018.

Questi, nel dettaglio i dati provinciali, dove spicca il fatto che Torino sia al primo posto fra le provincie più ‘cassaintegrate d’Italia’. Un primato netto con 11.549.211 ore che la pone davanti anche a metropoli come Roma e Napoli.

Biella ha un significativo aumento di lavoratori in cassa integrazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: +123,9%, segue Novara con +22,9%, poi Torino +17%.
In calo invece Alessandria -11,3%, Vercelli -37,7%, Cuneo -53,7%, Asti -65%, Verbania -77,3%.

I dati del Servizio politiche attive e passive del lavoro illustrano inoltre la variazione percentuale delle ore di cassa integrazione per settori produttivi. Nei primi sette mesi del 2019 rispetto al 2018 si registra un +3% nell’industria e una diminuzione negli altri settori: edilizia -46,4%, artigianato -53%, commercio -43,9%.

E ancora: nel mese di luglio, nella nostra regione, sono state richieste 2.025.845 ore di cassa integrazione in aumento del 10,3% rispetto al mese precedente (+84,9% ordinaria, -35,4% straordinaria, -100% deroga).

Queste le variazioni provinciali: Biella +663,3%, Verbania +139,3%, Cuneo +43,8%, Torino +38,4%, Alessandria -2,5%, Vercelli -27%, Asti -79,9%, Novara -95,3%.

In seguito alla diffusione dei dati il segretario generale Uil Piemonte Gianni Cortese ha commentato:
“I dati relativi alle richieste di cassa integrazione in Italia, nei primi sette mesi dell’anno, confermano le difficoltà del Piemonte e, in particolare, del suo capoluogo – afferma il segretario generale Uil Piemonte Gianni Cortese – Torino si colloca al primo posto in Italia davanti a Roma e Napoli, con 11.549.211 ore richieste e un incremento sul 2018 del 17%. La guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, la recessione in Germania e le conseguenze sull’export, i problemi legati alla brexit, i nodi da sciogliere con l’ormai prossima legge di bilancio, non lasciano per nulla tranquilli e richiedono una fase nuova di confronto con il prossimo Governo, per discutere, sulla base della piattaforma unitaria già presentata al precedente, le misure utili a tutelare i lavoratori dipendenti e i pensionati italiani”.

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