Dopo la diffusione del report realizzato da un gruppo di lavoro coordinato dalla Camera di Commercio che evidenzia l’opportunità di riutilizzare impianti già esistenti per un progetto di candidatura alle Olimpiadi invernali 2026, ad un costo per la Città inferiore ai Giochi del 2006 (circa 2 miliardi a fronte dei 3 miliardi spesi per i Giochi di 12 anni fa), arriva oggi la risposta della sindaca Chiara Appendino, che ha precisato la posizione del Comune:

“Non esiste alcun dossier della Città per la candidatura alle Olimpiadi 2026 – ha spiegato in modo piuttosto deciso la sindaca. “E quello presentato oggi dalla Camera di Commercio non deve essere attribuito alla Città».

Secondo lo studio della Camera di Commercio sulle Olimpiadi, 850 milioni di euro servono per la realizzazione delle infrastrutture. Circa 1 miliardo e 200 milioni è il costo dell’organizzazione (di questi 900 milioni sarebbero a carico del Comitato Olimpico internazionale).

La sindaca sollecitata sull’argomento Giochi Olimpici prende tempo:

“La presentazione dell’eventuale modello di Olimpiadi – ha spiegato – “Non può che avvenire nella fase di dialogo, step successivo alla scelta o meno di manifestazione di interesse”.

Una posizione dettata anche dal malcontento interno di una parte del Movimento 5 Stelle.

4 consiglieri pentastellati si sono dichiarati  contrari alla candidatura di Torino e anche il movimento No Tav non ha espresso parere favorevole.