
“Dopo il Covid dobbiamo imparare a riconvivere con i germi. Fondamentali per la nostra salute”
Nell”anno appena trascorso abbiamo imparato a sanificare ripetutamente e superfici di casa e a lavarci le mani con una frequenza mai vista prima.
Ma una volta conclusa l’emergenza Covid dobbiamo ritornare a convivere con i germi, fondamentali per la salute del nostro organismo. E’ il professor Carlo Federico Perno, direttore dell’Unità di Microbiologia all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, ad aver approfondito il tema su HuffPost:
“Siamo reduci dalla psicosi del lavare e detergere tutto. Ma ora sappiamo che il virus si trasferisce per via aerea, non attraverso il contatto con le superfici. I germi buoni che vivono con noi (il 98%) sono fondamentale per proteggerci dagli attacchi del 2% di germi cattivi. Volerli eliminare del tutto dal nostro corpo o dagli ambienti che frequentiamo significa indebolire il nostro sistema immunitario”.
Così spiega il microbiologo, che aggiunge:
“Il punto nodale è che l’eccesso di igiene non è innocuo. Tendiamo a pensare: ‘Va bè, male non fa’. Non è così. E per due ragioni: soprattutto i bambini, attraverso un incontro con i germi stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi. Un’educazione eccessivamente pulita comporta di fatto che il sistema immunitario sia poco stimolato, per cui quando l’organismo sarà attaccato dai germi cattivi sarà meno reattivo. Il secondo elemento è che il 98% dei germi con cui entriamo in contatto sono buoni, vivono con noi e sono fondamentali per il nostro benessere. Lo sono per tutta una serie di motivi: perché producono vitamine e altre sostanze che utilizziamo e perché fanno da barriera a quel 2% di germi cattivi che potrebbero attaccarci. Sulle mani, ad esempio, vivono milioni di batteri buoni per centimetro quadro. Se elimino continuamente e costantemente questi germi buoni non solo riduco la capacità dell’organismo di reagire, ma lascio anche la strada libera ai germi cattivi”.
Resta il fatto che lavarsi le mani è un presidio essenziale di igiene e benessere. Da mantenere, ma non certo a ritmi maniacali:
“Acqua e sapone alcune volte al giorno sono più che sufficienti – ha spiegato il professore ad Huff Post – “per un’igiene attenta e adeguata. Di contro, non ha senso usare spasmodicamente tutti quei disinfettanti che dicono di eliminare il ’99% dei batteri’. Questa eliminazione è incomprensibile. I germi servono all’organismo. Dunque ci vuole buon senso ed equilibrio. Prendiamo in considerazione i batteri che vivono nell’intestino. Quando un bambino prende un antibiotico non è raro che abbia episodi di diarrea. Questo accade perché con gli antibiotici elimino anche i germi buoni e quelli cattivi si insinuano nello spazio normalmente occupato dai germi buoni, e producono danni”.
E se l’esposizione ai batteri buoni è essenziale per il nostro benessere, non si può dire lo stesso di un ambiente privo di batteri.
“Facciamo l’esempio di una persona che ha sempre vissuto in una camera sterile – conclude il professor Perno – “Finché si trova là dentro magari sta bene. Ma appena esce rischia perché il suo corpo non ha prodotto anticorpi contro i germi cattivi”.