02/08/2021

Cronaca

Tav – Scontri senza precedenti fra manifestanti e polizia “10 mila agenti non basteranno”. Due poliziotti feriti

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E’ stato un fine settimana  di scontri senza precedenti in Val di Susa tra forze dell’ordine e manifestanti No Tav: due poliziotti sono rimasti feriti al termine di due giorni di fuoco.

“Non basteranno diecimila agenti per fermarci”. è quanto hanno scritto i No Tav, rivendicando l’attacco al cantiere della Torino-Lione in cui due agenti sono rimasti feriti. Una risposta al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che aveva annunciato alla Camera di aver assegnato quasi 10mila unità di rinforzo lo scorso mese per seguire le proteste in Val Susa. I No Tav hanno anche rivendicato di essere “entrati all’interno del cantiere e a aver messo fuori uso un Lince dell’esercito”.

“Sono assolutamente inaccettabili episodi di gravissima violenza che mettono in pericolo l’incolumità degli operatori di polizia e che nulla hanno a che vedere con il diritto di manifestare liberamente”. Sono le parole, riprese dall’Ansa, del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese che ha espresso “vicinanza e solidarietà ai due agenti rimasti feriti negli scontri di ieri sera nei pressi del cantiere di Chiomonte”.

Lamorgese ha ringraziato “tutte le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine e dell’Esercito impegnati quotidianamente per tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico in Val di Susa”.

“Si è pericolosamente alzato il livello della violenza contro le forze dell’ordine impiegate nella difesa dei cantieri dell’alta velocità” è la nota citata dall’Agenzia Ansa di  Enzo Letizia, segretario nazionale dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia. “La cabina di guida di un Lince è stata seriamente danneggiata da un razzo, non da un fuoco di artificio, e due poliziotti sono rimasti feriti – aggiunge Letizia-. In questo periodo osserviamo una violenza ripetuta e continua del mondo anarchico insurrezionalista che usa la Val di Susa come campo di addestramento per le loro azioni di guerriglia. A questo punto, occorre prendere atto che i violenti non sono solo degli infiltrati del movimento No Tav, ma un tratto caratteristico dello stesso. É necessario che la politica prenda le distanze senza ipocrisie, la Val di Susa si sta trasformando in una culla per violenti, la presenza di questi ultimi nel movimento non è solo un questione di polizia ma un problema politico, in particolare di quei partiti che vedono i propri esponenti territoriali prendere parte alle iniziative del movimento No Tav”.

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