06/02/2023

Territorio

Scoperto un pianeta sosia della Terra. Gli esperti sono certi “E’ abitabile”

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Scoperto un pianeta sosia della Terra. Gli esperti sono certi “E’ abitabile”

E’ stato scoperto un altro pianeta definito come “simil-terre”, ossia simile come caratteristiche geologiche e morfologiche, al nostro pianeta. Il più recente ha caratteristiche uniche ed è stato ribattezzato Wolf 1069 b.

Si trova a31 anni luce di distanza  noi, nella Costellazione del Cigno.
“Prima o poi le novità importanti arriveranno. L’esobiologia è pronta in questo ambito” – sono le parole di Walter Ferreri, per anni all’Osservatorio INAF di Torino e oggi Direttore Scientifico dell’Osservatorio di Alpette, posto di fronte al Gran Paradiso.  – “Ma naturalmente non è semplice – ha detto Ferreri intrevistato dal quotidiano La Stamp –  “E’ necessario che tutta una serie di combinazioni si mettano assieme, per formare la vita. Innanzitutto vengono considerati simil-Terre perché si trovano nella cosiddetta ‘zona abitabile’, una regione solitamente non troppo vicina e nemmeno troppo distante dalla loro stella. E anche una certa distanza dalla stella, tale da permettere all’acqua di restare in forma liquida anche sulla superficie del pianeta. Nel caso di questo esopianeta però, che ruota attorno ad una nana rossa, la zona abitabile si trova in prossimità della stella stessa, vista la natura di questa tipologia di stelle”. “In condizioni cioè, anche climatiche, per far sì che la vita possa in qualche modo esistere e possibilmente svilupparsi. Anche solo in forma elementare, biologica, di batteri, già potrebbe esistere nel nostro stesso Sistema Solare”. Le scoperte si sono moltiplicate da quando gli strumenti di osservazione si sono affinati sempre di più, abbinando l’osservazione ottica a quelle di altre bande di osservazione, come infrarosso, raggi x e gamma, eccetera. E soprattutto, potenziando le tecniche di osservazione, che si basano su una sorta di occultazione, una specie di eclisse del pianeta che transita davanti alla sua stella, che poi ne dà la conferma. Lo stesso, grande osservatorio spaziale “James Webb”, operativo da 7 mesi, osserva il cosmo all’infrarosso e promette di scovare, nei prossimi anni,nuovi pianeti e simil-Terre.

“Wolf 1069 b  – si legga ancora su La Stampa – “è stato identificato con quello che è chiamato “metodo delle velocità radiali”. La scoperta è di un gruppo di astrofisici guidata da Diana Kossakowski, dell’Istituto Max Planck per l’astronomia di Heidelberg (Germania). Con lo spettrografo del Progetto CARMENES, attivo dal 2016 e che utilizza l’Osservatorio Calar Alto in Spagna, sono state misurate delle piccole variazioni dello spettro del pianeta. Wolf 1069 b ha una massa pari a 1.26 volte quella della Terra, completa un’orbita in soli 15,6 giorni e si trova nella “zona abitabile” della sua stella. Ciò che caratterizza Wolf 1069 è l’assenza di attività stellare e intensa radiazione ultravioletta. Caratteristiche che aumentano le speranze di poter trovare su Wolf 1069 b un’atmosfera, oltre la quale avrebbe potuto svilupparsi la vita. Ecco perché questo esopianeta rientra tra i favoriti nella ricerca di vita su altri pianeti, prevista per il prossimo futuro.

Una delle caratteristiche di queste simil-Terre, è la presenza (ancora non confermata) di un’atmosfera, in grado di creare un effetto serra per riscaldare il pianeta. Gli astrofisici di “Carmenes”, indicano che su Wolf 1069 b però, la temperatura media raggiunga “meno 23 °C”. Pertanto, se avesse un’atmosfera simile a quella terrestre, l’effetto serra riscalderebbe il pianeta fino ad un massimo di 13 °C, permettendo all’acqua di restare liquida.

Ciò significa che, similmente a quello che accade tra Terra e Luna, il pianeta mostra sempre la stessa faccia alla sua stella, completando una rivoluzione su sé stesso al completamento dell’orbita. Ed è quello che si verifica anche per Wolf 1069 b. Gli astrofisici di Calar Alto inoltre, stimano che sia quasi certa la presenza di un campo magnetico. Ma la caratteristica più singolare di questo nuovo pianeta extrasolare è che mostra sempre la stessa faccia. Molto spesso i pianeti estremamente vicini alla propria stella, per effetto delle forze di marea della stella, ruotano in maniera sincrona. Un po’ come fa la nostra Luna con la Terra, con una faccia sempre illuminata, e quindi l’altra sempre oscura”.

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