
Torino – Lavori Metro 1, i tempi si allungano ancora. Il cantiere finirà nel 2030 se fallisce l’impresa. Le nuove tempistiche
I lavori per il prolungamento della Linea 1 della metropolitana di Torino continuano a subire ritardi significativi. La conclusione, inizialmente prevista per il 2024, è stata posticipata prima a causa della pandemia e di altre difficoltà tecniche, e ora rischia di slittare ulteriormente. Secondo le stime attuali, se tutto procedesse senza ulteriori intoppi, il cantiere potrebbe chiudere nel 2028.
Ma il possibile fallimento di Italiana Costruzioni e Infrastrutture (Ici), l’azienda che ha in carico i primi due lotti dell’opera tra Fermi e Rivoli, farebbe slittare la fine dei lavori addirittura al 2030.
L’allarme è stato lanciato dall’amministratore delegato di Infrato, Bernardino Chiaia, durante una seduta della Commissione comunale Trasporti. Un’ipotesi che preoccupa non solo il Comune di Torino, rappresentato dall’assessora Chiara Foglietta, ma anche le amministrazioni di Rivoli e Collegno. Attualmente lo stato di avanzamento dei lavori è disomogeneo: il primo lotto è completato per l’86%, il secondo al 75%, mentre il deposito e le officine sono fermi al 62%.
Ici attraversa una crisi profonda da oltre un anno: dopo un tentativo di ristrutturazione finanziaria e la mancata cessione di altri appalti, il 29 agosto ha presentato domanda di concordato preventivo, senza però depositare il piano definitivo. Il termine ultimo è fissato a metà dicembre, ma non si esclude una richiesta di proroga. Fino a poco tempo fa, misure di tutela impedivano la risoluzione del contratto; ora questa possibilità è aperta, anche se Infrato preferisce evitarla per non incorrere in ulteriori rallentamenti legati a cause legali e nuove gare.
Per mantenere attivo il cantiere, Infrato è intervenuta direttamente: ha saldato fornitori, anticipato stipendi, gestito assicurazioni e acquistato materiali, cercando almeno di completare le opere in superficie. In caso di fallimento di Ici, le alternative sono tre: affidare i lavori ad altre imprese già in graduatoria, coinvolgere i subappaltatori o indire una nuova gara, tutte opzioni complesse e rischiose.
Le risorse economiche disponibili ammontano a 46 milioni di euro, ma restano aperte altre criticità, come la mancanza dei treni, per cui servono finanziamenti statali. Intanto, i comuni coinvolti temono di perdere fondi già assegnati e attendono le decisioni del tribunale, mentre si guarda già alla Linea 2, la cui gara per i lavori civili è prevista in primavera.