
Benzina e Diesel – I prezzi salgono alle stelle nonostante i tagli alle accise: ecco i motivi
Continuano a crescere i prezzi di benzina e diesel. Secondo l’ultimo studio dei gestori all’Osservaprezzi del ministero dello Sviluppo economico ( aggiornati al 31 maggio) il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è salito a quota a 1,914 euro/litro, mentre il diesel self è cresciuto a 1,831 euro/litro.
Per ciò che riguarda il servito, per la benzina il prezzo medio sale a 2,049, il diesel a 1,973. Rialzo per Ip e Q8 (+ 2 centesimi al litro), per Tamoil si arriva a +4 cent/litro sulla verde e +3 sul diesel.
Ma quali sono le ragioni dei rialzi? A fornire il quadro della situazione è la pagina di economia del Corriere della Sera, che, in un articolo di Valentina Iorio, spiega:
“La ragione principale dell’impennata dei prezzi alle stazioni di servizio sono le quotazioni del greggio in continua salita. Dopo l’ottovolante della giornata di martedì 31 maggio, aperta con un’impennata ma chiusa poi in calo, il petrolio riprende a correre, con il Wti e il Brent in rialzo dell’1,5% in vista della riunione dell’Opec+, rispettivamente a 116,3 e 117,3 dollari al barile. Anche le notizie sull’embargo deciso dall’Unione Europea nei confronti del petrolio russo e la progressiva revoca delle restrizioni anti-Covid in Cina hanno contribuito a far oscillare i prezzi”.
Non basta dunque il taglio delle accise a frenare l’impennata
“È «molto probabile» che il governo intervenga ancora, ribadisce la sottosegretaria all’Economia, Maria Cecilia Guerra. Poi aggiunge: “Banalmente l’aumento dei prezzi fa anche aumentare il gettito dell’Iva, che non vogliamo mettere nelle casse dello Stato, ma lo utilizziamo per abbassare le accise e tenere calmierato il prezzo», ha spiegato Guerra, ricordando che per l’energia «il governo ha fatto già interventi per 30 miliardi”.
Mentre il direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie), Fatih Birol avverte l’Europa: “Quando inizierà la stagione estiva in Europa e negli Stati Uniti, la domanda di carburante crescerà. E poi potrebbero verificarsi colli di bottiglia, ad esempio con il diesel, la benzina o la paraffina, soprattutto in Europa». Così Birol, in un’intervista a Der Spiegel.
Il direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia ha aggiunto: “Alcuni Paesi, come la Cina, stanno imponendo i primi divieti all’esportazione, per proteggere i propri consumatori”. Si teme una crisi «molto più grande» di quella del greggio degli anni ‘70,: quella, infatti, fu solo una crisi petrolifera. Oggi invece affrontiamo una crisi congiunta di petrolio, gas naturale ed elettricità.