Crollo vendite giornali nell’ultimo anno – A volare è solo Il Fatto Quotidiano

Negli ultimi dodici mesi, il settore della stampa ha subito un forte calo nelle vendite, con un’unica eccezione: Il Fatto Quotidiano, diretto da Marco Travaglio, che ha registrato un incremento significativo. Secondo i dati Ads (che includono sia le copie cartacee che digitali), nel confronto tra dicembre 2024 (stime) e dicembre 2023 (dati ufficiali), il quotidiano ha segnato un aumento del 6,06%, raggiungendo 53.423 copie, rispetto alle 50.371 dell’anno precedente.

Tutti gli altri giornali, invece, hanno registrato una flessione, con variazioni più o meno marcate. Il Corriere della Sera, nonostante un calo del 5,61%, mantiene la leadership con 225.558 copie, rispetto alle 238.966 del 2023.

La Gazzetta dello Sport subisce una riduzione più pesante, perdendo il 12,66% e scendendo a 128.271 copie, contro le 146.860 dell’anno precedente. Questo calo le permette comunque di restare al secondo posto, davanti a La Repubblica, che accusa una diminuzione dell’11,26%, attestandosi a 122.368 copie (erano 137.899).

Il Sole 24 Ore, stabile al quarto posto, registra una contrazione del 6,65%, scendendo da 126.800 a 118.369 copie. Avvenire, invece, limita le perdite con un calo contenuto dell’1,29%, arrivando a 99.379 copie.

Nella top ten, La Stampa scende sotto la soglia delle 80mila copie, fermandosi a 73.752, con una perdita del 9,18%. Il Messaggero cala del 6,53%, passando da 62mila a 58.290 copie, avvicinandosi a Il Fatto Quotidiano, che continua a guadagnare terreno.

Al nono posto, QN – Il Resto del Carlino viene superato dal quotidiano di Travaglio, fermandosi a 51.559 copie, in discesa rispetto alle 57.935 dell’anno scorso (-11,01%). Chiude la classifica dei primi dieci Il Gazzettino, che con 41.750 copie perde il 5,97% rispetto alle 44mila precedenti.

Più in basso, Il Corriere dello Sport è il giornale che registra la perdita più significativa, con un drastico -24,60%, scendendo da 51mila a 38.705 copie.