
16/02/2020
Territorio
“Non dire Valentino senza Perosino!” – Salviamo l’Imbarco, l’interpellanza
Alberto Perosino fu una figura storica di Torino, città in cui nacque nel 1911.
Si specializzò nella costruzione di strutture in legno e nel 1936 decise di acquistare l’imbarcadero in cui anni addietro attraccava la peota dorata (il Bucintoro) dei Savoia, creando così il primo arsenale di barche da diporto.
I torinesi si appassionarono così alla gita domenicale in barca sul Po, utilizzando le imbarcazioni realizzate da Perosino. E, nel 1987, nacque l‘Imbarco Perosino “del Re” che, nel corso degli anni, è stato frequentato e apprezzato sia dai torinesi sia da numerosi turisti italiani e stranieri: divenne luogo di incontri, di cultura e di cibo (a base di specialità tipiche piemontesi) unanimemente conosciuto e riconosciuto.
E veniamo ai problemi legati ai giorni nostri:
Una sentenza della Corte d’Appello del 2018 ha dichiarato la proprietà in capo al Comune dell’immobile ospitante l’Imbraco Perosino, condannando la famiglia Perosino all’immediato rilascio dell’immobile. Lo sfratto è divenuto esecutivo dal novembre 2019 e verrà eseguito il 27 febbraio.
Quindi, attaccano Silvio Magliano capogruppo dei Moderati in Comune e la consigliera Deborah Montalbano:
“l’Amministrazione che governa la città da quasi 4 anni sta desertificando il Parco del Valentino (chiusi Cacao, Palace, Imbarco Idrovolante, Chalet, Fluido), spingendolo poderosamente tra le braccia del degrado, dell’inciviltà e dell’illiceità. E ora piu’ di 80 anni di storia dell’Imbarco Perosino verranno gettati in acqua se l’Amministrazione non sarà in grado di individuare una soluzione concreta, utile e costruttiva sia per la famiglia Perosino sia per i frequentatori del Parco sia per la Civica Amministrazione”
Magliano e Montalbano chiedono dunque al Sindaco e l’Assessore competente:
“come l’Amministrazione intenda individuare una soluzione per l’Imbarco Perosino – pur in osservanza delle sentenze, delle leggi e dei regolamenti – che consenta alla famiglia Perosino la prosecuzione dell’attività in una sede che è colma di storia, di amore e di passione?
E inoltre: con quali modalità, nell’individuazione di questa soluzione e nelle more della pubblicazione nuovo bando, l’Amministrazione intenda consentire la prosecuzione dell’attività dell’Imbarco Perosino (anche a fronte della corresponsione di un’indennità di occupazione e della progressiva regolarizzazione di una eventuale posizione debitoria nei confronti delle casse comunali) Con quali tipologie di atti e relative tempistiche l’Amministrazione intenda concedere la permanenza nell’immobile alla famiglia Perosino in attesa del nuovo bando?”
L’interpellanza sarà presentata in consiglio la prossima settimana.
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