
Piemonte – Dana Italia: a rischio il futuro degli stabilimenti di Sommariva Perno e Cervere

La situazione degli stabilimenti Dana Italia di Sommariva Perno e Cervere, in provincia di Cuneo, è al centro di una complessa vicenda che ha visto il primo tavolo di confronto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Questo incontro, convocato per fare chiarezza sulla vendita annunciata degli stabilimenti, ha coinvolto rappresentanti dell’azienda, sindacati, istituzioni e il settore crisi del Ministero, con l’obiettivo di monitorare e facilitare il dialogo tra le parti.
Le preoccupazioni emerse
La vicepresidente nazionale del Partito Democratico, Chiara Gribaudo, ha sottolineato come la convocazione del tavolo sia una notizia positiva, ma ha lamentato l’assenza di un piano industriale chiaro da parte della Dana Graziano, la società proprietaria degli stabilimenti cuneesi. Ha espresso dubbi sull’operazione, ritenuta potenzialmente una mera manovra finanziaria senza rispetto per i lavoratori e il territorio. Gribaudo ha evidenziato inoltre l’assenza di una strategia complessiva del governo sull’automotive e sul rilancio industriale, sottolineando la necessità di investimenti pubblici in infrastrutture, istruzione e reti d’impresa a livello europeo.
Il senatore leghista Giorgio Bergesio, vicepresidente della Commissione Attività Produttive, ha confermato che la casa madre americana, Dana Holding Corporation, ha annunciato lo scorso novembre l’intenzione di vendere l’intera divisione “Off Highway”, che comprende 12 stabilimenti italiani su 30 complessivi. Tra questi, gli stabilimenti di Sommariva Perno e Cervere, che impiegano rispettivamente 215 e 195 lavoratori, sarebbero a rischio a causa della volontà dell’azienda di trasferire parte della produzione destinata al mercato statunitense in Messico.
L’impatto occupazionale e le prossime mosse
L’annunciata ristrutturazione globale potrebbe interessare 3.800 dipendenti complessivamente, di cui 410 nella provincia di Cuneo. Per affrontare questa situazione critica, Bergesio ha dichiarato che saranno utilizzati tutti gli strumenti disponibili per tutelare i lavoratori e garantire un futuro produttivo agli stabilimenti italiani. Il Ministero si è impegnato a coordinare le attività di monitoraggio e confronto, al fine di trovare soluzioni concrete per preservare l’occupazione e la competitività delle industrie coinvolte.