07/01/2021

Territorio

Piemonte – Deposito rifiuti nucleari anche nelle Terre dell’Erbaluce – “Bloccare subito il progetto, difendiamo un patrimonio”

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Per la Regione Piemonte è il  frutto di una decisione assunta senza confronto, per i sindaci è irricevibile mentre la cittadinanza si sta già muovendo con gruppi social e petizioni.

Con questi toni è stata accolta la notizia che l’area Rondissone-Mazzè-Caluso sia tra le 67 zone individuate come “aree potenzialmente idonee” che potranno ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani.

“Non abbiamo perso tempo – commenta il consigliere regionale Andrea Cane, delegato agli Enti locali piemontesi per la Lega – predisponendo e divulgando un ordine del giorno che tutti i Comuni del territorio potranno usare come traccia per fare richiesta al Governo di rimuovere il Canavese e le Terre dell’Erbaluce dalla lista delle «Cnapi» la Carta delle aree che potranno ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani. Ho preparato un Odg anche per il Consiglio Regionale al fine di richiedere che sia riattivato un confronto in Parlamento, come chiesto anche da un’interrogazione dell’onorevole della Lega Giglio Vigna alla Camera dei Deputati. Ritengo vergognoso che i Sindaci e gli enti locali siano stati sorpresi dall’alto senza essere stati informati prima! Pessimo esempio di anti federalismo, ennesimo sberleffo ai territori da parte di un Governo ‘cadregaro’ che oramai rappresenta solo più il proprio istinto di sopravvivenza”.

“Regioni e i Comuni interessati – prosegue il consigliere leghista canavesano Claudio Leone, che presiede la Commissione che si occupa di Turismo a Palazzo Lascaris – non sono stati coinvolti, non si è tenuto in alcuna considerazione il patrimonio turistico, naturale ed enogastronomico delle Terre dell’Erbaluce. La zona individuata inoltre subisce già lo smog causato dagli svincoli della A4 per il polo logistico di Amazon, le discariche di Chivasso e Torrazza, la centrale a biomasse dell’ex Lancia, il deposito dello smarino della Tav a Torrazza e la possibile creazione di un impianto di produzione di biometano e compost nell’area ex Edilias, rappresentano di per sé delle problematiche ed irrisolte emergenze ambientali, alle quali non può e non deve essere assolutamente aggiunta anche la creazione di un sito di stoccaggio di rifiuti nucleari”.

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