Reddito Cittadinanza, l’Europa dichiara discriminatorio il tempo di attesa di 10 anni per gli stranieri. Ora l’Italia rischia di pagare 3 miliardi di euro

Unione Europea: la Corte di Giustizia ha stabilito che il requisito di 10 anni di residenza per ottenere il Reddito di Cittadinanza (RdC) è discriminatorio nei confronti degli stranieri residenti in Italia. La normativa UE richiede infatti solo 5 anni di residenza per accedere ai sussidi sociali, rendendo il criterio italiano non conforme alle regole europee.

Questa sentenza potrebbe avere un impatto economico significativo per l’Italia, poiché gli stranieri esclusi potrebbero ora richiedere retroattivamente il sussidio. Secondo l’INPS, ciò potrebbe comportare una spesa aggiuntiva fino a 3 miliardi di euro per lo Stato, con possibili effetti sulla prossima manovra finanziaria.

Il Reddito di Cittadinanza, introdotto nel 2019 dal Governo Conte per sostenere le persone in difficoltà e favorire l’integrazione nel mercato del lavoro, non è più accessibile dal 1° gennaio 2024, dopo essere stato abolito dal Governo Meloni.

Tuttavia, il requisito dei 10 anni di residenza, che ha escluso molti stranieri, è stato ora messo in discussione dalla Corte europea, aprendo la strada a possibili rimborsi e nuove richieste. E per le casse dello Stato potrebbe voler dire una spesa extra fino a €3 miliardi.