
Torino all’asta: in vendita centinaia di immobili – Tantissime famiglie in crisi per i debiti
Torino all’asta: in vendita centinaia di immobili. Tantissime famiglie in crisi per i debiti
Sempre più famiglie, a Torino, stanno vivendo una grave situazione di crisi economica. E non potendo rispettare un debito sono costrette a perdere la casa, passando dal pignoramento e alla vendita all’asta.
I debitori, a quel punto, finiscono nella lista nera delle banche, dalle quali non ottengono più prestiti, ma devono sperare di ottenere la cifra più alta possibile nella lotteria dell’asta, dove i prezzi partono già dimezzati.
Il numero di immobili all’incanto, a Torino, è sempre più alto: sono circa 700.
Il quadro, allarmante, è illustrato dal Corriere della Sera: “Il capoluogo piemontese non se la passa bene, anzi, i torinesi sono sempre più indebitati. Il boom è un’occasione ghiotta per pochi, un segno di grande sofferenza per tutti gli altri. Gli esempi, e i possibili affari, si sprecano. Allo stesso tempo aumentano le disuguaglianze sociali, visto che Torino è la seconda provincia in Italia per numero di seconde case (177 mila, dietro solo a Roma con 215 mila). Il Piemonte oltretutto è il fanalino di coda in Italia per quanto riguarda il valore di base dei beni messi all’asta, con una media che non supera i 97mila euro. Peggio di Calabria (106 mila euro) e Molise (120 mila), al penultimo e terzultimo posto. Un aspetto che dimostra come a soffrire di più sia la fascia di popolazione di reddito medio basso. In cima alla classifica invece c’è il Lazio (277 mila), mentre il tribunale che ha gestito il maggior numero di aste è quello di Milano (2.115)”.
Ma anche se il mercato delle case all’asta è florido, non si registra un’impennata delle compravendite.
Infatti, spiega il Corriere della Sera: “Gli annunci di questa tipologia infatti, nelle diverse piattaforme web, rimangono visibili per circa il quadruplo del tempo rispetto a quelli tradizionali. Sono lontani i tempi in cui le aste erano affollate e le offerte salivano vertiginosamente: adesso anche le ville vengono proposte a prezzi di saldo, pur di vendere. Lo stesso Comune di Torino lo scorso novembre ha messo all’asta 17 lotti con l’obiettivo di incassare 7 milioni di euro e ridurre il proprio debito. Il risultato? Si sono raccolti appena 696 mila euro, con la maggior parte delle aste andate deserte. Il compratore classico infatti – conclude il Corriere – “rimane prudente rispetto a questo segmento del mercato, ritenuto più alla portata degli operatori professionali. I timori riguardano la stessa procedura d’asta, lo stato dell’immobile, i tempi di sgombero (il cui limite è comunque fissato in 6 mesi) e la burocrazia. E se la prima asta va deserta, nella seconda tornata il valore diventa ancora più basso. Tanto che un immobile da 100 mila euro può essere acquistato a meno della metà. Una tendenza che ovviamente fa gola a chi ha abbastanza soldi da parte per fare ghiotti investimenti”.