Torino – Nonostante la crisi, le imprese reagiscono con capacità “sorprendenti” – Ecco le previsioni per il 3° Trimestre

09/07/2022

L’indagine congiunturale realizzata in giugno da Unione Industriali Torino e Confindustria Piemonte raccoglie le valutazioni delle imprese a poco più di tre mesi dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, una guerra di cui, a oggi, nessuno è in grado di prevedere esiti e durata. Gli effetti economici della guerra si sommano a quelli determinati dall’escalation dell’inflazione e dei prezzi di materie prime ed energia.

Il peggioramento del quadro economico complessivo trova, per ora, debole riscontro nelle aspettative delle imprese piemontesi: gli indicatori, infatti, non si discostano in misura apprezzabile dai livelli di marzo e dicembre. Questo riguarda sia gli indicatori anticipatori (previsioni a breve su produzione, ordini e occupazione) che quelli a consuntivo (tasso utilizzo impianti, investimenti, ritardi incassi, CIG).

Un risultato di questo genere è sorprendente solo in apparenza. In effetti, conflitto, inflazione e rincari hanno determinato principalmente un forte aumento dell’incertezza e un accorciamento della visibilità sui trend di mercato. Tuttavia, non hanno ancora avuto impatto sulle prospettive a breve termine di produzione e ordini, in un momento in cui l’economia italiana ed europea erano in buona accelerazione. In sintesi, si può dire che le nostre imprese sfruttino ancora il buon impulso della ripresa post-Covid.

I risultati dell’indagine, peraltro, sono sostanzialmente in linea con analoghi sondaggi sul clima di fiducia condotti a livello nazionale e internazionale, che registrano in genere un lieve peggioramento della fiducia delle imprese ma restano al di sopra della soglia tra espansione e contrazione dell’attività.

Non va dimenticato, inoltre, che alcuni comparti dei servizi sono in piena crescita, a partire da turismo e ICT.

La rilevazione di giugno è stata condotta su un campione di quasi 1.200 imprese manifatturiere e dei servizi. Le previsioni su produzione, ordini e occupazione restano favorevoli, con indicatori allineati ai valori di marzo. Scende ulteriormente il ricorso alla CIG. Stabili gli investimenti; continua a peggiorare la redditività, in coerenza con i forti aumenti dei costi degli input energetici e delle commodity. Oltre 3 aziende su 4 segnalano aumenti dei costi delle materie prime e dell’energia.

 

A livello territoriale, gli indicatori sono favorevoli per le imprese torinesi (+18,2% contro una media regionale del +13,3%) e si mantengono positivi in tutte le aree, con la sola eccezione di Vercelli (-2,1%). In particolare AlessandriaCanaveseNovaraTorino e Verbania hanno attese sulla produzione superiori alla media regionale (rispettivamente +21,9%, +16,0%, +19,8%, +18,2% e +20,0%). Le altre province registrano saldi più prudenti: Asti +10,8%, Cuneo +10,4% e Biella +3,6%.

Per quanto riguarda i settori, le valutazioni più incoraggianti vengono dalla meccatronica, da edilizia e indotto, cartotecnica e alimentare. Continua il periodo non brillante di chimica e manifatture varie.

Contrariamente a quanto osservato in passato, le previsioni delle imprese di minori dimensioni sono allineate o addirittura migliori della media.

 

Commenti sulle previsioni del terzo trimestre 2022

 

Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriali Torino: «Le nostre imprese dimostrano una grande e perfino sorprendente capacità di reazione e adattamento a una situazione geopolitica ed economica estremamente incerta, nella quale è particolarmente complesso prendere decisioni dato il moltiplicarsi delle incognite. Penso alla escalation dei prezzi di elettricità e gas, alla carenza di materie prime e al relativo aumento del loro costo, alla siccità che causa gravi danni, ma anche all’inflazione che colpisce praticamente tutti i beni di consumo mettendo in difficoltà le famiglie. Senza ovviamente dimenticare il Covid che sta nuovamente riprendendo vigore, non sappiamo con quali conseguenze. Nonostante ciò, sia le imprese medio-grandi, sia quelle di minori dimensioni hanno continuato e continuano a investire, vedendo opportunità anche in questa crisi dalle molte sfaccettature. Alla ripresa di settembre, però, se questi fattori d’incertezza non saranno almeno in parte sotto controllo, molti settori industriali, a partire da quelli più energivori, andranno incontro a seri rischi e questa spinta potrebbe esaurirsi».

 

Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemonte: «Dalla lettura dei dati della nostra indagine congiunturale emerge in maniera forte la centralità del sistema produttivo e manifatturiero della nostra regione e del Paese, che seppur in un momento di grande incertezza, sanno continuare a reagire ed hanno per quanto possibile assorbito i rincari vertiginosi di energia e materie prime. I prossimi mesi non saranno sicuramente facili per la situazione geopolitica e l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, del conseguente aumento dell’inflazione. A questi si è aggiunta di recente la quasi parità Euro/Dollaro che, se da un lato probabilmente favorirà le nostre esportazioni, dall’altro aumenterà ulteriormente i costi delle forniture di gas e petrolio. Per rinforzare ed accompagnare il nostro sistema produttivo occorre, oggi, un’accelerazione nello scaricare a terra le risorse del NextGenerationEU e della prossima programmazione dei Fondi strutturali europei con un indispensabile partenariato pubblico-privato, che coinvolga le aziende di tutte le dimensioni. Servono azioni concrete che non ci stancheremo di ribadire come necessarie per il futuro economico e sociale del nostro territorio e dei nostri giovani».

 

Riportiamo in dettaglio i principali risultati dell’indagine

Per il terzo trimestre del 2022, le attese sulla produzione delle circa1.200 imprese piemontesi registrano un assestamento (-0,7 punti percentuali) rispetto al secondo trimestre. Il 25% delle rispondenti prevede un aumento dei livelli di attività, contro l’11,8% che ne prevede la riduzione, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a +13,3%. Trend analogo per gli ordinativi, con un saldo del 10,0% e un calo di 3,5 punti rispetto alla scorsa rilevazione.

Per contro, il 19,8% delle aziende prevede un aumento dell’occupazione, contro il 4,9% che si attende una diminuzione: il saldo, pari a +14,9 punti percentuali, aumenta di 1,2 punti rispetto a marzo.  Restano prudenti le attese sull’export, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a +0,6%, probabilmente a causa del rallentamento delle economie mondiali e alla difficile situazione del commercio globale. Rallentamento economico e impennata dell’inflazione non frenano gli investimenti, che aumentano di 1,5 punti: il 27,8% delle rispondenti ha programmi di spesa di un certo impegno (erano il 26,3% a dicembre). Il ricorso alla cassa integrazione interessa il 5,1% delle imprese, in calo di 1,6 punti percentuali rispetto a dicembre, segno della buona tenuta delle imprese piemontesi. Migliora ulteriormente il tasso di utilizzo di impianti e risorse, tornato sui valori medi di lungo periodo. Indicazioni positive, sia pure con sfumature diverse, vengono sia dalle imprese medio-grandi (oltre 50 dipendenti) che da quelle più piccole (sotto i 50 addetti).

Con la rilevazione di giugno sono state introdotte alcune domande relative all’aumento dei prezzi: oltre il 70% delle rispondenti ha rilevato aumenti di prezzo di materie prime (75,5) energia (75,7%) e trasporti (73,3%).

 

livello territoriale, le previsioni si mantengono positive in tutte le aree, con la sola eccezione di Vercelli (-2,1%). In particolare, AlessandriaCanaveseNovaraTorino e Verbania hanno attese sulla produzione superiori alla media regionale (rispettivamente +21,9%, +16,0%, +19,8%, +18,2% e +20,0%). Le altre province registrano saldi più prudenti: Asti +10,8%, Cuneo +10,4% e Biella +3,6%.

 

Nel manifatturiero, le attese per il secondo trimestre 2022 sono, come per le scorse rilevazioni, più prudenti rispetto al terziario, con indicatori ancora positivi ma in ulteriore assestamento rispetto a marzo. I saldi ottimisti-pessimisti per ordini e produzione sono pari a +6,5% e +10,6%, e in calo, rispettivamente di 4,6 e a 2,3 punti rispetto al secondo trimestre. Nonostante il perdurare di inflazione e guerra in Ucraina l’export torna positivo, dopo la frenata di marzo, con un saldo pari a +2,0%, in recupero di 4,6 punti. Stabile, invece, l’occupazione, con un saldo che resta intorno al 13%. In aumento gli investimenti, che interessano il 29,6% delle aziende, stabile il tasso di utilizzo delle risorse (78%). Cala ancora il ricorso alla CIG, che ritorna ai valori pre-crisi (6,3%).

A livello settoriale, gli indicatori restano positivi per quasi tutti i settori.

Le attese della metalmeccanica (17,7%) restano superiori alla media regionale, come accade da oltre un anno, con un ricorso alla CIG ormai fisiologico (6,9%) e il 32,8% delle rispondenti che prevede investimenti in macchinari. Ottima performance per meccatronica (+26,0%) ed edilizia (+18,9%). Buon andamento anche per il comparto alimentare, con un saldo del 15,5%, investimenti sopra la media regionale (35,7%) e un ricorso alla CIG ai minimi (2,8%).

Le materie plastiche, dopo lo scivolone di dicembre e il recupero di marzo, totalizzano a giugno un saldo ottimisti-pessimisti del +8,3%. Per contro il comparto della gomma, registra un saldo negativo (-23,1%). Previsioni ancora positive, pur in assestamento, per tessile (2,8%), saldo in pareggio per le manifatture varie (0,0%) e legno (+27,8%).

 

Nei servizi il clima di fiducia è ancora decisamente favorevole, con indicatori analoghi a quelli osservati a marzo. Il saldo relativo ai livelli di attività è pari al 19,9% (era 19,2% la scorsa rilevazione), quello relativo agli ordinativi è pari a +19,0% (da +19,5%), quello sull’occupazione è pari +17,8% (con una variazione +2,7 punti percentuali). Gli investimenti aumentano di 2,2 punti (23,2%), cala ancora il ricorso alla CIG (da 2,7% a 1,9%). Migliora ulteriormente il tasso di utilizzo delle risorse (84,9%).

livello settoriale, le attese delle aziende del terziario sono tutte ottimistiche per il secondo terzo 2022, pur con qualche segno di assestamento nei saldi ottimisti-pessimisti. Tiene bene l’ICT, con un saldo sui livelli di attività che passa da +22,2% a +24,2%. Buona performance anche per i servizi alle imprese (22,7%), commercio e turismo (17,6%), altri servizi (20,8%). Leggero assestamento per trasporti e utility, ma ancora attese positive: rispettivamente +12,5% e +5,6%.

Ti è piaciuto l’articolo?

Condivilo su tutti i social e menziona TorinoNews24 - Notizie da Torino

Potrebbero interessarti

In Italia e in Grecia le persone sono più povere di 20 anni fa: sono i peggiori Paesi in Europa. Il crollo del reddito reale

In Italia e in Grecia le persone sono più povere di 20 anni fa: sono i peggiori Paesi in Europa. Il crollo del reddito reale

L’Italia e la Grecia sono gli unici due Paesi dell’Unione Europea dove i cittadini risultano oggi più poveri in termini reali rispetto a vent’anni fa. Tra il 2004 e il 2024, infatti, il reddito reale pro capite in Europa è cresciuto mediamente del 22,3%, con incrementi significativi in nazioni come Germania (+24,3%), Francia (+21,2%) e […]

03/12/2025

Addio a Maurizio Sella – Storico presidente della Banca: dallo sportello alla guida del gruppo

Addio a Maurizio Sella – Storico presidente della Banca: dallo sportello alla guida del gruppo

Maurizio Sella, figura storica della banca che porta il suo nome, si è spento a 83 anni dopo oltre sei decenni trascorsi nel mondo del credito. È stato l’emblema del banchiere tradizionale, capace però di traghettare un istituto nato come realtà locale verso un modello moderno e altamente tecnologico, preservandone allo stesso tempo l’autonomia in […]

24/11/2025

Lapo Elkann, i conti sono in rosso – Le sue holding in perdita e lui deve mettere mani al portafoglio. Ecco le cifre

Lapo Elkann, i conti sono in rosso – Le sue holding in perdita e lui deve mettere mani al portafoglio. Ecco le cifre

La situazione economica delle società riconducibili a Lapo Elkann continua a essere complessa. Dopo aver ceduto Italia Independent, l’imprenditore dispone ormai soltanto di due holding operative, entrambe caratterizzate da risultati negativi. Come riportato da Open, la prima – L.Holding srl – controlla circa un quinto della compagnia svizzera Youngtimers AG, che nell’ultimo bilancio ha visto […]

21/11/2025

Maserati in calo ovunque – Vendite sempre più rare (tranne che in un Paese): ecco la strategia della Casa del Tridente

Maserati in calo ovunque – Vendite sempre più rare (tranne che in un Paese): ecco la strategia della Casa del Tridente

Negli ultimi mesi i dati sulle immatricolazioni Maserati mostrano un trend sempre più evidente: la casa del Tridente continua a perdere terreno quasi ovunque. La direzione guidata da Jean-Philippe Imparato parla di una scelta consapevole, orientata alla rarità e alla redditività più che ai volumi. Eppure, osservando i numeri, il quadro appare come un rallentamento […]

15/11/2025

Dazi di Trump – Crolla del 21 % l’Export italiano. Gli ultimi dati

Dazi di Trump – Crolla del 21 % l’Export italiano. Gli ultimi dati

L’imposizione dei nuovi dazi statunitensi voluti dall’amministrazione Trump sta colpendo duramente il commercio estero italiano. Secondo i più recenti dati diffusi dall’Istat, nel mese di agosto – il primo dall’entrata in vigore dell’accordo sulle tariffe tra Washington e Unione Europea – le esportazioni italiane hanno subito un calo complessivo dell’1,1% in valore e del 2,8% […]

04/11/2025

Campari, terremoto nella Finanza – La Guardia di Finanza sequestra azioni per 1,2 miliardi di euro. Cosa è successo

Campari, terremoto nella Finanza – La Guardia di Finanza sequestra azioni per 1,2 miliardi di euro. Cosa è successo

Un vero scossone nel mondo della finanza italiana: la Guardia di Finanza di Milano, su disposizione della Procura di Monza, ha eseguito un sequestro preventivo di oltre 1,2 miliardi di euro nei confronti della holding lussemburghese Lagfin Sca, principale azionista del Gruppo Campari. L’indagine ruota attorno a una presunta evasione fiscale di dimensioni miliardarie, legata […]

01/11/2025

Orsini (Confindustria): “L’Europa è a un bivio, serve una nuova strategia industriale”. La lettera aperta

Orsini (Confindustria): “L’Europa è a un bivio, serve una nuova strategia industriale”. La lettera aperta

Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, in una lettera aperta pubblicata sul Corriere della Sera, lancia un appello deciso all’Unione Europea: «Il tempo della cautela è finito». Secondo Orsini, l’Europa si trova di fronte a una sfida cruciale per la sua sopravvivenza economica e sociale, mentre Stati Uniti e Cina rafforzano le proprie industrie e […]

30/10/2025

Amazon avvia licenziamenti di massa – E’ il più grande taglio di posti di lavoro della sua storia: circa 30mila dipendenti

Amazon avvia licenziamenti di massa – E’ il più grande taglio di posti di lavoro della sua storia: circa 30mila dipendenti

Amazon ha avviato una massiccia operazione di riduzione del personale, la più grande mai realizzata nella sua storia. L’azienda di Seattle, secondo quanto anticipato da Reuters il 27 ottobre, ha iniziato a licenziare circa 30.000 dipendenti degli uffici, pari al 10% del personale impiegatizio, su un totale di 1,55 milioni di lavoratori nel mondo. I […]

29/10/2025

La BCE invita a tenere contanti in casa, ecco perché – Scenari di crisi in cui il cash può salvare

La BCE invita a tenere contanti in casa, ecco perché – Scenari di crisi in cui il cash può salvare

La Banca Centrale Europea, mentre lavora al progetto dell’euro digitale, invita i cittadini a non rinunciare al denaro contante. In un recente studio intitolato “Keep calm and carry cash”, l’istituto spiega come le banconote abbiano rappresentato un’ancora di salvezza in diverse crisi recenti – dalla pandemia al conflitto in Ucraina, fino al blackout che ha […]

28/10/2025