Il laboratorio tessile è stato scoperto dagli agenti della Divisione Polizia Amministrativa in corso Vercelli, periferia nord di Torino.
In uno spazio di circa mille metri quadri lavoravano, spesso ammassati, numerosi operai cinesi, impegnati nella produzione di mascherine e camici. Numerose le postazioni di lavoro con macchine da cucire, tagliatrici, bottonatrici.
Al momento del blitz della polizia erano 16 gli operai di nazionalità cinese che stavano confezionando camici e kit monouso. Con loro anche il titolare dell’attività, un uomo di origine cinese di di 45 anni,

Camici e mascherine erano prodotti per una ditta di Cuneo che aveva rifornito la materia prima per la realizzazione dei kit.

In seguito agli accertamenti, il laboratorio è risultato sprovvisto del documento di valutazione dei rischi negli ambienti di lavoro.

Denunciato il titolare dell’attività per omissione colposa di cautele o difese contro disastri o infortuni sul lavoro. E ancora:  per aver occupato lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno, per omissione della valutazione dei rischi e per non aver provveduto alla salute e sicurezza del luogo di lavoro.

Alcuni dei lavoratori, è emerso, erano arrivati negli ultimi giorni dalla provincia di Milano per aumentare ulteriormente la produzione in una fase di grande richiesta di mascherine.