23/07/2020
Territorio
Un nuovo super Campus per l’Università di Torino – Il progetto
Entro la fine del 2020 partiranno i lavori che nei prossimi tre anni consentiranno la realizzazione a Grugliasco del nuovo polo scientifico universitario, un nuovo insediamento che ospiterà i Dipartimenti di Chimica, Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi e che – insieme all’adiacente complesso edilizio dei Dipartimenti di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari e di Scienze Veterinarie, formerà un nuovo modello di Campus Universitario Metropolitano.
Un’operazione importante per la formazione, la ricerca, lo sviluppo territoriale di un’area strategica alle porte di Torino: tutto è nato da un accordo di programma, siglato da Regione Piemonte, Città di Grugliasco e Università di Torino nel marzo 2017 con un finanziamento anticipato da Intesa San Paolo per la realizzazione e la gestione del Campus che verrà restituito dall’Università mediante un canone annuale ventennale.
Nella sede del grattacielo San Paolo a Torino venerdì 17 luglio i protagonisti dell’accordo hanno fatto il punto sul cronoprogramma e le prospettive di sviluppo: il nuovo Campus porterà ad un significativo aumento della popolazione universitaria a Grugliasco raddoppiando le attuali 5.000 unità e prevede la realizzazione di attività complementari e di servizio con infrastrutture pubbliche strettamente connesse.
L’Università degli Studi di Torino ha affidato l’appalto per il nuovo polo scientifico al raggruppamento di imprese costituito da Itinera S.p.A.(capogruppo), Intesa San Paolo, Costruzioni Generali Gilardi S.p.A. di Torino, Euroimpianti S.p.A. e Semana S.r.l.. La realizzazione sarà interamente finanziata dal Gruppo Intesa Sanpaolo, che si impegna così a sostenere un’operazione strategica per la crescita del territorio.
Le imprese affidatarie si occuperanno della progettazione definitiva ed esecutiva del nuovo Polo, della sua realizzazione, comprensiva dei lavori e delle forniture degli arredi, del finanziamento attraverso lo strumento della locazione finanziaria immobiliare in costruendo, della manutenzione e gestione dell’opera per un periodo di 20 anni.
Sono previsti 18mila mq per la didattica e lo studio, spazi comuni e servizi per studenti mentre 40mila mq saranno destinati alla ricerca.
Al CUS Torino saranno affidate le attività sportive multiple in 6mila mq, non mancherà una grande piazza attrezzata, spazi per la ristorazione, caffetterie e aree relax all’interno degli edifici ma soprattutto un grande nuovo parco urbano di 40mila mq, infine a completamento dell’opera la passerella sulla ferrovia, la viabilità di accesso e l’implementazione del sistema delle piste ciclabili.
Il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna ha ricordato come il percorso progettuale, inserito nell’ambito del piano edilizio dell’Università, sia finalizzato al riordino del sistema universitario mediante la costituzione di poli tematici.
E’ anche prevista la sottoscrizione di un Protocollo di intesa che intende favorire la maggiore interazione possibile tra le sfere di interesse dell’Università agli studi di Torino, degli Atenei della Città, della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e del Comune di Grugliasco, sulle questioni che riguardano il territorio, lo sviluppo economico e sociale e la mobilità sostenibile. Temi sui quali hanno insistito la sindaca metropolitana Chiara Appendino e il sindaco di Grugliasco Roberto Montà, consigliere metropolitano richiamando la volontà di un ampio coinvolgimento di tutti i soggetti portatori di interessi per assicurare la maggior condivisione delle scelte in ordine ai bisogni comuni, per individuare modalità di intervento efficaci, raccordate e coordinate tra istituzioni.
“La realizzazione a Grugliasco di un nuovo polo universitario è coerente con le strategie di sviluppo della Città metropolitana, che da tempo opera per creare relazioni virtuose fra sostegno all’innovazione, alla formazione e all’istruzione dei cittadini” ha detto Chiara Appendino.
Non tutto è già stato definito: oltre agli spazi dedicati alla didattica ed alla ricerca, sono infatti ancora disponibili altri 50 mila mq destinabili a specifiche iniziative connesse allo sviluppo economico in raccordo con aziende per il rafforzamento del trasferimento tecnologico da Atenei e centri di ricerca verso le imprese; per lo sviluppo di progetti di innovazione offrendo al sistema di imprese l’accesso a laboratori, tecnologie e professionalità avanzate; per partnership strategiche capaci di attrarre finanziamenti pubblici e privati ed infine per la formazione delle competenze professionali indispensabili per il settore manifatturiero 4.0.
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