23/05/2023

Territorio

Università – L’Italia ha un triste primato: il record di abbandoni al primo anno. I dati europei

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Università – L’Italia ha un triste primato: il record di abbandoni al primo anno

Negli ultimi dieci anni, in Italia si è registrato un aumento significativo del numero di studenti che abbandonano l’università senza completare il primo anno di studi, secondo i recenti dati del Ministero dell’Università e della Ricerca. L’Italia si posiziona al penultimo posto in Europa per il numero di laureati, superando solamente la Romania.

Durante l’anno accademico 2021/2022, il tasso di abbandono universitario ha raggiunto un record nell’ultimo decennio per quanto riguarda il numero di studenti che decidono di non iscriversi al secondo anno. Secondo il ministero, tra il 2011 e il 2021, la percentuale di studenti che lasciano l’università senza concludere il primo anno è aumentata. Nel 2011/2012, il 6,3% degli studenti immatricolati non si è iscritto al secondo anno, mentre dieci anni dopo questa percentuale è salita al 7,3%. Ciò significa che circa 23.600 studenti hanno interrotto i loro studi terziari.

La tendenza all’abbandono universitario coinvolge sia ragazzi che ragazze, con il 7,4% dei ragazzi e il 7,2% delle ragazze che lasciano gli studi. Tuttavia, nelle iscrizioni e nelle immatricolazioni, le ragazze superano i ragazzi di diversi punti percentuali.

L’Italia si trova in fondo alla classifica europea per l’abbandono universitario, come riportato in un rapporto di Eurostat sull’avanzamento dell’istruzione terziaria nei Paesi dell’Unione Europea. Secondo il rapporto, il 41% della popolazione europea di età compresa tra i 24 e i 34 anni ha conseguito almeno una laurea, con le donne che superano nettamente gli uomini con il 47% rispetto al 36%. L’Italia si posiziona al penultimo posto, prima solo della Romania, con solo il 28% dei giovani laureati, molto al di sotto della media europea.

Al primo posto della classifica si trovano Lussemburgo e Irlanda, con rispettivamente il 63% e il 62% di laureati tra i giovani. Inoltre, quasi la metà degli Stati membri ha già raggiunto l’obiettivo prefissato per il 2030 di aumentare al 45% il numero di giovani tra i 25 e i 34 anni che completano l’istruzione terziaria.

 

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