Torino – Pironti “Con il nuovo centro I3a l’innovazione nascerà sotto la Mole” – 80 milioni di euro e 600 nuovi posti di lavoro
Torino capitale dell’innovazione: soddisfazione in città dopo l’investitura quale nuova sede dell’Istituto italiano per l’intelligenza artificiale, un hub per insegnare ai robot a pensare: qui lavoreranno 600 ricercatori in una città che vuole puntare al massimo su sperimentazione e tecnologia.
Obiettivo dell’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale (I3A) – uno dei tasselli principali della strategia definita dal Ministero per lo sviluppo economico (MISE) in ambito AI – è quello di creare una struttura di ricerca e trasferimento tecnologico capace di attrarre talenti dal “mercato” internazionale e, contemporaneamente, diventare un punto di riferimento per lo sviluppo dell’AI in Italia, in connessione con i principali trend tecnologici (tra cui 5G, Industria 4.0, Cybersecurity).
E da questa settimana si inizia a lavorare sul nuovo progetto che vede protagonisti anche atenei, associazioni imprenditoriali e Diocesi di Torino.
L’assessore all’innovazione Marco Pironti, ha immaginato come sede “uno spazio iconico di rinascita per la città”. Si parla dunque dell’ex grattacielo Rai, fra le ipotesi, ma anche il Lingotto, l’area del Politecnico, l’ex Thyssen, la zona di via Piero della Francesca.
Il tempo stringe: la giunta Appendino è a fine mandato ed è possibile che nella governance del progetto sarà dato ampio spazio ‘alla società civile’, per poter fare da ponte tra due amministrazioni.
“Torino dovrà essere la sede ideale in Italia – ha affermato l’assessore Pironti – “Qui infatti risiedono eccellenze non solo nella ricerca ma anche in quei settori industriali e produttivi che prima di altri saranno soggetti a questa rivoluzione tecnologica”.
Sono previsti almeno 5 anni di ‘manovra’ per il progetto che si svilupperà a Torino,, con un finanziamento annuo di 80 milioni di euro.
“Ciò significa che si darà stabilità alla ricerca. La sfida – conclude l’assessore – non sarà solo gestire il finanziamento del governo ma anche attirare a Torino capitali nazionali e internazionali, privati e pubblici”.
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