Sanità a Torino – “La Regione vuole le Molinette 2: addio al Polo delle eccellenze”, l’accusa a Cirio

07/04/2022

«Ormai il disegno di Cirio e di Icardi è chiaro: altro che Polo delle eccellenze sanitarie, il Parco della Salute di Torino è destinato a diventare semplicemente una “Molinette 2”»: lo affermano il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle e il consigliere regionale Mauro Salizzoni, commentando la notizia dello “scorporo” dal progetto del Parco della Salute, della Scienza e dell’Innovazione non solo del Regina Margherita ma anche di una parte del Sant’Anna.

«Il Parco della Salute è stato pensato non come un semplice ospedale, ma come un’infrastruttura strategica dedicata alle alte specialità, alla ricerca e all’innovazione, in grado di incidere in modo significativo sul tessuto produttivo metropolitano-aggiungono Daniele Valle e Mauro Salizzoni-Lo scopo è quello di integrare in un unico contesto le migliori competenze per la cura degli adulti e dei bambini, con strutture moderne anche per la formazione dei futuri professionisti della sanità e laboratori di ricerca. Recedere da questa idea, togliendo l’area materno infantile, vuol dire mettere a rischio l’intero progetto. Si passerebbe dallo schema iniziale di 2 ospedali (Parco e Cto) al posto degli attuali 4, ad un nuovo disegno dove gli ospedali resterebbero comunque 4.

Il canone di disponibilità del Parco, di circa 30 milioni di euro l’anno, era in gran parte sostenuto dai risparmi degli importanti costi di manutenzione oggi sopportati dalla Regione per i tre vetusti ospedali ( le Molinette sono del 1935, il Sant’Anna del 1938, il Regina Margherita è del 1961). Avendo deciso di non includere il Sant’Anna e il Regina Margherita, come pensa la Regione di sostenere i costi (di manutenzione, di personale, ecc.) del nuovo ospedale, dovendo anche continuare a mantenere quelli vecchi? Chiediamo puntuali garanzie economiche alla Regione circa la possibilità di mantenere il progetto del Parco e che queste garanzie vengano indicate nella stessa delibera di scorporo, con i relativi costi aggiuntivi per i cittadini piemontesi». «In questo modo si cancella definitivamente il disegno di edilizia sanitaria della Giunta Chiamparino-dichiara Daniele Valle-per il nuovo ospedale dell’AslTO5 si è deciso di azzerare tutto abbandonando Vadò e ripartendo dalla casella iniziale, per Ivrea e VCO non c’è nessuna certezza e si attende di conoscere l’esito degli studi comparativi, su Novara si confermano tutti i dubbi che avevamo sulla sostenibilità economica dell’operazione voluta da Icardi. Al Piemonte servono nuovi e moderni ospedali, qui invece non si decide nulla e si smonta il già deciso».
«Nel caso in cui si dovesse determinare un ritardo nella realizzazione del Parco della Salute o addirittura, un annullamento della procedura di gara-conclude Mauro Salizzoni – la Regione deve impegnarsi con un importante provvedimento di sostegno economico finanziario per la ristrutturazione delle Molinette, che, altrimenti, verrebbero lasciate in una condizione strutturale drammatica causata da una scelta scellerata e contraria all’interesse dei malati e dei professionisti che vi operano».

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