Il 2 giugno non è solo il giorno della festa per la nascita della Repubblica italiana. Ma è anche una data fondamentale per le donne: il referendum del 2 giugno 1946, infatti, è stato il primo a suffragio universale in Italia. Il primo voto istituzionale che ha visto protagoniste anche tutte le donne maggiorenni.

Ed è questa una fase storica che saluta fondamentali ‘prime volte’ per le donne: Samantha Cristoforetti solo pochi giorni fa è stata nominata come prima donna italiana ed europea comandante della Stazione Spaziale Internazionale.

Qualche settimana prima Elisabetta Belloni è stata nominata direttrice generale del dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Belloni è la prima donna al vertice dell’intelligence.

Proprio alle “prime volte straordinarie” è dedicata la serie di documentari “La Prima Donna che”: una rassegna dedicata alle grandi donne pioniere in vari campi. Il programma è stato realizzato con il patrocinio del ministero per le pari opportunità e la famiglia e in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità della Rai.

Grazie al contributo di Rai Teche e al patrimonio di immagini degli archivi storici dell’azienda si sono ricostruiti decine di ritratti di donne, dal mondo della politica all’arte, dall’imprenditoria all’editoria, e non solo: donne che hanno fatto la storia di televisione, scienza, giornalismo, Formula 1, aeronautica.

Il programma è stato realizzato inoltre da un team tutto al femminile: la supervisione editoriale è della vice direttrice di Rai Documentari Karina Laterza e la regia di Alessandra di Michele Bragadin, sono state coinvolte Elena Capparelli per RaiPlay, Simona Sala per Rai Radio 1 e Paola Sciommeri per Rai Teche.

Così spiega Karina Laterza ad Alley Oop, supplemento del Sole 24 Ore:

“Quando si parla di donne c’è spesso l’idea di dire le stesse cose. Dopo una lunga stagione in cui abbiamo focalizzato l’attenzione sulla difesa delle donne, abbiamo ritenuto importante ricordare a tutti quello che sono capaci di fare, per questo abbiamo raccontato storie di pioniere, role model, che offrono soprattutto alle donne stesse un ampio ventaglio di modelli”. A partire dal 24 maggio, ogni giorno dal lunedì al venerdì, per sei settimane sta andando in onda su Rai Uno un video racconto, che ripercorre in poco più di due minuti la storia di una delle protagoniste, lanciata con il claim “cura omeopatica contro gli stereotipi femminili”.

“L’idea” ha aggiunto Laterza “era di non appiattire le storie in un passato lontano, ma di dare a ogni pillola una sua identità, aggiungere personalità e profondità, realizzando anche un punto di incontro tra questi personaggi storici e le giovani generazioni”.

Il 2 giugno il ritratto è dedicato ad una delle madri costituenti, che ha lottato per i diritti delle donne, Lina Merlin, a cui è dedicata la messa in onda odierna, alle 16.40 su Rai 1, recuperabile anche su questa pagina dedicata sul sito RaiPlay. https://www.raiplay.it/programmi/laprimadonnache

“La donna oggi ha raggiunto una massa critica come genere” ha concluso Laterza sul Sole 24 Ore, “anche grazie all’avanzamento tecnologico, ha la possibilità di acquisire e spendere competenze, si aprono tutte le porte un po’ per volta. Vediamo prime donne continuamente. Auguriamoci che presto non ci siano più prime donne da celebrare, ovvero che le donne abbiano fatto tutto almeno una volta. Dopodichè si auspica che a queste prime volte seguano altre opportunità”.