18/02/2023

Territorio

Bonus Edilizi, il Governo blocca la cessione di crediti d’imposta. Ecco cosa cambia

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Bonus Edilizi, il Governo blocca la cessione di crediti d’imposta. Ecco cosa cambia

In questi giorni il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge 16 febbraio 2023 n. 11 che introduce misure urgenti in materia di cessione di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali.

L’intervento, dunque, si occupa in particolare della ‘cessione del relativo credito’, che secondo il governo “ha potenzialità negative sull’incremento del debito pubblico”, si legge nel comunicato ufficiale.

“Vorrei puntualizzare – ha detto il Ministro dell’Economia Giorgetti ripreso dal Sole 24 Ore – “che non tocchiamo il Superbonus , interveniamo sulla cessione dei crediti d’imposta che ammontano direi a 110 miliardi, questo è l’ordine di grandezza che deve essere gestito, l’obiettivo è dare la possibilità di gestirlo. Il problema non è il superbonus. Il problema sono i meccanismi di cessione che sono stati disegnati. Chi ha disegnato quei meccanismi senza discrimine e senza discernimento, è lui, o lei o loro i colpevoli di questa situazione per cui migliaia di imprese stanno aspettando i crediti”.

“Il testo del provvedimento – spiega ancora il Sole 24 Ore – ” blocca la disciplina della cessione dei crediti d’imposta per gli interventi in materia di recupero patrimonio edilizio, efficienza energetica e “superbonus 110%”, misure antisismiche, facciate, impianti fotovoltaici, colonnine di ricarica e barriere architettoniche. Dall’entrata in vigore del decreto, con l’eccezione di specifiche deroghe per le operazioni già in corso, non sarà più possibile per i soggetti che effettuano tali spese optare per il cosiddetto “sconto in fattura” né per la cessione del credito d’imposta. Inoltre, non sarà più consentita la prima cessione dei crediti d’imposta relativi a specifiche categorie di spese; resta invece inalterata la possibilità della detrazione degli importi corrispondenti. L’obiettivo è duplice, spiega Giorgetti: “Risolvere il nodo dei crediti”, arrivati ormai a 110 miliardi, e “mettere in sicurezza i conti pubblici”. L’Ance però va all’attacco: “il governo affossa famiglie e imprese”.

Queste le norme abrogate

“Vengono abrogate – prosegue il quotidiano di economia e finanza – “le norme che prevedevano la possibilità di cedere i crediti relativi a: 1) spese per interventi di riqualificazione energetica e di interventi di ristrutturazione importante di primo livello (prestazione energetica) per le parti comuni degli edifici condominiali, con un importo dei lavori pari o superiore a 200.000 euro; 2) spese per interventi di riduzione del rischio sismico realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali o realizzati nei comuni ricadenti nelle zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3, mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, che provvedano alla successiva alienazione dell’immobile. Si introduce anche il divieto, per le pubbliche amministrazioni, di essere cessionarie di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali maturati con tali tipologie di intervento”.

“Con le nuove norme – conclude Il Sole 24 Ore – ” ferme restando le ipotesi di dolo, si esclude il concorso nella violazione, e quindi la responsabilità in solido, per il fornitore che ha applicato lo sconto e per i cessionari che hanno acquisito il credito e che siano in possesso della documentazione utile dimostrare l’effettività delle opere realizzate. L’esclusione opera anche per i soggetti, diversi dai consumatori o utenti, che acquistano i crediti di imposta da una banca, o da altra società appartenente al gruppo bancario di quella banca, con la quale abbiano stipulato un contratto di conto corrente, facendosi rilasciare un’attestazione di possesso, da parte della banca o della diversa società del gruppo cedente, di tutta la documentazione. Resta, peraltro, fermo che il solo mancato possesso della documentazione non costituisce causa di responsabilità solidale per dolo o colpa grave del cessionario, il quale può fornire con ogni mezzo prova della propria diligenza o non gravità della negligenza”.

 

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