A cinque giorni dal voto per il rinnovo della Presidenza di Confindustria la partita è tutt’altro che chiusa, nonostante tutti i favori del pronostico vertessero fino a poche settimane fa su un solo nome: il Presidente di Assolombarda Carlo Bonomi.
Ma la corsa è ancora aperta e striata di polemiche, fra queste anche lo slittamento dal 26 marzo al 16 aprile del voto, che sarà svolto in modalità elettronica.
I 184 membri del Consiglio dovranno registrarsi e poi potranno esprimere la propria preferenza.

Nessun ulteriore rinvio quindi: a nulla sono valse le proteste della Confindustria Toscana, né quelle dei giovani, che avrebbero preferito rinviare di qualche mese una votazione così delicata in una fase di emergenza per l’Italia.

Si vota il 16 Aprile: per la corsa alla presidenza potrebbero non mancare colpi di scena.

Dagli ultimi exit poll sarebbero solo 6 i voti che separano la torinese Licia Mattioli, a quota 82 preferenze, dal lombardo Carlo Bonomi, 88. La partita si giocherà su una quindicina di indecisi che potrebbero ribaltare tutti i pronostici.

Intanto il dibattito all’interno di Confindustria continua. Le opinioni sulla corsa alla Presidenza sono vive più che mai, soprattutto tra le grandi territoriali del Nord Est produttivo, fuori dalla Lombardia. I settori della ceramica, dell’acciaio e delle costruzioni di Emilia-Romagna e Veneto, in particolare, si sentono colpiti più degli altri dalla crisi e dallo stop indiscriminato del Governo e sperano in una guida policentrica, capace di dare ascolto alle tante istanze territoriali.
Ancora pochi gironi, dunque, e si scoprirà chi sarà il successore di Vincenzo Boccia alla presidenza di Confindustria.