
Scuola e maestre, infuria la polemica: “Assunzione con riserva: grave ingiustizia a cui porre subito rimedio”
“Siamo davanti ad un paradosso tutto italiano“, spiega Gianna Gancia, capogruppo della Lega Nord in consiglio regionale del Piemonte, intervenuta sul tema scottante e quanto mai attuale delle insegnanti che rischiano il posto di lavoro.
“Oggi – dice Gancia – “nel nostro Paese, si stima vi siano più di diecimila maestre diplomate prima del 2001/2002 assunte a tempo indeterminato con riserva, a cui è stato negato l’inserimento con riserva nelle graduatorie ad esaurimento. L ’articolo 4 del decreto legge 87/2018 impone che tutti i contratti di queste docenti debbano essere convertiti in supplenze fino al 30 giugno. Va da sé che per fare ciò si debbano necessariamente rescindere i contratti in essere e debbano poi essere stipulati nuovi accordi tra i contraenti. Stiamo parlando, in pratica, di un primo licenziamento che comporta la perdita del tempo indeterminato, a cui forse seguirà un periodo di supplenze che non potrà, in ogni caso, andare oltre la fine dell’anno scolastico in corso. A questo punto, senza un intervento risolutivo, le maestre in questione non possono che essere destinate alla definitiva disoccupazione“.
Un’ingiustizia a cui si deve porre subito rimedio.
“La nota che spiega l’iter di questa assurda trasformazione, emanata il 17 ottobre scorso dal Miur, non fa che accrescere la preoccupazione del corpo insegnante direttamente coinvolto – aggiunge il capogruppo della Lega Nord.
“L’impressione è che si sia voluta imprimere una forte accelerazione al processo di licenziamento delle insegnanti, ostinandosi a negare ogni diritto a chi ha conseguito il diploma magistrale entro il 2001/2002. Siamo di fronte ad un’ingiustizia – conclude Gancia – a cui si deve porre rimedio subito”.