21/09/2019

Cronaca

Il caso – “Il 112 non funziona! Troppi ritardi” – E i soccorsi hanno tempi lunghissimi

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Chi tutela la salute dei cittadini?

Disservizi, ritardi, malfunzionamenti. “Così si mette a rischio l’efficacia degli interventi a tutela della salute dei cittadini”,  è quanto hanno denunciato a Torino i rappresentanti di sindacati, forze dell’ordine, vigili del fuoco. Il numero unico di emergenza 112 (Nue) oggi  non funziona come dovrebbe. La denuncia è arrivata nella seduta congiunta di quarta e quinta Commissione (Sanità e Protezione civile), riunitesi per l’occasione con la presidenza di Alessandro Stecco.

I sindacalisti – Francesco Coppolella e Stefano Agostinis di Nursind (sindacato autonomo degli infermieri), Claudio Cambursano di Conapo (WWFF), Eugenio Bravo e Antonio Perna rispettivamente del Siulp e Sap (Polizia di Stato) – hanno evidenziato che i disservizi creati dal numero unico di emergenza persistano malgrado le numerose segnalazioni.

Nel corso dell’incontro sono state sottolineate le problematiche del 112 e proposti interventi migliorativi che vanno dalla creazione di sale operative comuni, alla dotazione di tecnologie adeguate, l’eliminazione di passaggi telefonici, il miglioramento della professionalità degli addetti al servizio e la tempestività degli interventi.

“È proprio su quest’ultimo punto che spesso si determina il salvataggio o meno di una vita umana, a volte pochi secondi in più o in meno risultano essere decisivi”, hanno spiegato.

Attualmente la maggior parte delle richieste di soccorso necessitano alcuni minuti, talora anche dieci, prima che le forze dell’ordine possano recarsi nel luogo indicato.

“È necessario cambiare il modello organizzativo – questa la proposta sindacale – azzerando quanto più possibile i tempi d’intervento e investendo nel progetto le necessarie risorse economiche al fine di poter intervenire tempestivamente con l’ausilio di tecnologie avanzate”.

Per l’occasione si è suggerito che uno dei soggetti preposti al perseguimento degli obiettivi indicati potrebbe essere il Politecnico di Torino che detiene il know-how necessario atto a risolvere le criticità.

Si è calcolato che una persona su due nell’Unione europea non conosce il servizio relativo al 112 e che in Italia, dal 1 febbraio 2017 al 31 gennaio 2019, ne hanno usufruito tre milioni e duecento mila persone.

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