Crisi Boeing, tagliati 17mila posti di lavoro – E’ il 10% dell’organico
Boeing, tagliati 17mila posti di lavoro – E’ il 10% dell’organico
Boeing sta affrontando una drastica ristrutturazione, con il piano di ridurre il 10% della sua forza lavoro, ovvero circa 17.000 dipendenti.
Il nuovo amministratore delegato, Kelly Ortberg, ha spiegato in una comunicazione interna che l’azienda si trova in una situazione difficile, con la necessità di tagliare costi e migliorare la produzione, che ha subito ritardi significativi. I tagli riguarderanno tutto l’organico, inclusi dirigenti, manager e operai.
La decisione arriva mentre Boeing affronta un costoso sciopero indetto dall’International Association of Machinists and Aerospace Workers, che rappresenta oltre 33.000 lavoratori. Questo sciopero, iniziato un mese fa, ha ulteriormente aggravato i problemi della compagnia, che ha già registrato 5 miliardi di dollari di nuovi costi legati a progetti commerciali e militari. Inoltre, Boeing ha annunciato la fine della produzione del cargo 767 e ha posticipato la consegna del 777X, un modello a lungo raggio, al 2026, dopo ripetuti ritardi.
Ortberg, ex dirigente di Rockwell Collins, ha dichiarato che la compagnia dovrà concentrarsi sulle sue aree fondamentali per affrontare sfide come il calo della domanda e i problemi di sicurezza, che sono emersi con episodi come il recente malfunzionamento di un Boeing 737 Max 9. La Federal Aviation Administration ha limitato la produzione del Max fino a quando Boeing non dimostrerà di aver migliorato la qualità degli aerei.
Boeing, che nel 2020 ha già ridotto il personale a causa della pandemia, ora prevede di registrare 17,8 miliardi di dollari di fatturato, ma con una perdita di quasi 10 dollari per azione. Inoltre, l’agenzia S&P Global Ratings sta considerando di abbassare ulteriormente il rating creditizio della compagnia, il che potrebbe aumentare i costi finanziari per Boeing, che ha accumulato 58 miliardi di dollari di debiti.
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