
Bimba violentata ripetutamente dal nonno – Lo svela alla preside che ‘dimentica’ di fare denuncia

Un caso assurdo, ma nella sua sostanza drammatico, ha coinvolto una bambina, vittima in tenere età di ripetute violenze sessuali da parte del nonno.
La piccola ha sfogato il suo dolore e ha scritto un messaggio consegnato all’insegnante di lettere della sua scuola, all’Albe Steiner di Torino.
Erano passati sei anni dalle violenze, ma il ricordo non poteva che essere molto vivo nella ragazzina, abusata dall’età di 8 anni dal compagno della nonna. Il biglietto è poi finito nell’ufficio della preside della scuola e qui incredibilmente dimenticato in cassaforte per un anno, senza una denuncia.
I fatti:
L’insegnante, ricevuto il biglietto, lo ha consegnato alla preside e a riferito a lei e ai genitori la situazione di violenza subita dalla piccola.
Ma la preside, per motivi da chiarire, ha chiuso il biglietto in un cassetto dove è rimasto per un anno intero. La ragazzina ha partecipato soltanto a qualche incontro con la psicologa della scuola ma la macchina giudiziaria contro il mostro non si è mai azionata.
A distanza di un anno i genitori hanno chiesto aggiornamenti alla preside e hanno avuto un’incredibile rivelazione: il biglietto con la denuncia della bambina era stato lasciato in cassaforte, dimenticato, la scuola non aveva mai presentato denuncia.
” Eravamo convinti che la preside si fosse attivata con una denuncia formale, come era suo compito E invece no, abbiamo dovuto raccogliere di nuovo, con grande difficoltà, il ricordo di nostra figlia che ci ha riferito di aver subito abusi da parte del compagno della nonna sin dalle elementari e fino alla seconda media” è quanto hanno dichiarato i genitori esterrefatti, spiega il quotidiano Repubblica. Il Pm che indaga sulle violenze Fabiola D’Errico ha quindi messo sotto inchiesta anche l’ex preside dell’Albe Steiner Cristiana Casaburo per omissione d’atti d’ufficio.
La donna ha in seguito chiesto il trasferimento: ora guida un’istituto artistico fuori regione, in attesa del processo che inizierà a Torino all’inizio del 2020.
Le violenze ai danni della bimba avvenivano in particolare nelle settimane estive, quando la piccola era lasciata a casa dei nonni: la nonna era ignara di tutto, mentre la ricostruzione della bambina, scritta chiaramente sul messaggio dimenticato in cassaforte, non lascia spazio a dubbi.
Ora la ragazzina sta completando gli studi superiori, si è costituita con i genitori parte civile ed è intenzionata a ottenere l’accertamento dei fatti.