25/07/2019

Cronaca

No Tav: “Il governo ci ha tradito, la fermeremo noi”. In allerta 007 e antiterrorismo

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Durissimo comunicato del Movimento No Tav, dopo le parole di Conte che aprono di fatto alla realizzazione dell’opera.
“La manfrina di questi mesi giunge alla parola fine, e il governo ha gettato anche l’ultima maschera allineandosi a tutti quelli precedenti. Ora a fermare la Torino-Lione tocca a noi”, così inizia il comunicato ufficiale del movimento No Tav della Valle di Susa, che annuncia per sabato prossimo un corteo con migliaia di partecipanti verso il cantiere di Chiomonte:
“Dimostreremo fin da subito la nostra vitalità”.

“Il presidente del Consiglio sa che la Torino-Lyon non serve a nulla e che si creerà un problema di ordine pubblico, perderà tanti voti e rispetto politico” ma “non conosce la determinazione del movimento No Tav”.

Duro anche l’attacco dell’ex sindaco di Venaus Nilo Durbiano:
“Qui in Val di Susa si respira, nella migliore delle ipotesi, aria di delusione. Questi stanno scherzando col fuoco. Io ho paura della violenza, ma questa è istigazione alla violenza”. “Credo che il M5s abbia deciso di scrivere il proprio testamento politico – aggiunge -. La loro avventura è conclusa. Il Governo e il ministro Salvini non si rendono conto del disastro sociale che questa scelta comporterà”.

“L’amarezza e la frustrazione sono legittime, spero che il Movimento 5 Stelle sia coerente in Parlamento ma d’altra parte non abbiamo il 51%…”, è infine il commento della sindaca di Torino, Chiara Appendino. “Sono sempre stata contraria alla Tav – ha aggiunto – “ma sin dal primo giorno della mia campagna elettorale ho detto che un sindaco non poteva bloccarla. Il mio auspicio è che la mia maggioranza vada avanti, visto che abbiamo tanti temi importanti. Prendo atto del fatto che il premier non sia riuscito a trovare un accordo con la Francia per una ridiscussione globale dell’opera –prosegue la sindaca Chiara Appendino. “Da oggi la palla passa al Parlamento. Ci saranno discussioni in Parlamento. Il contratto di governo prevedeva la ridiscussione integrale dell’opera, unilateralmente non si può cambiare un accordo. L’unica strada ora è il Parlamento”.

Intanto,  secondo quanto ha appreso l’agenzia Adnkronos il via libera di ieri del governo alla realizzazione dell’opera ha acceso violentemente gli animi della protesta. Alla tensione si aggiunge anche la rabbia per la recente condanna degli anarchici preceduta dall’azione eversiva sulle cabine elettriche dell’alta velocità in Toscana.

L’Antiterrorismo monitora la situazione di una sorta di ‘chiamata alle armi’ degli ambienti antagonisti che potrebbero trasformare i cantieri della Val di Susa in un teatro di guerriglia.

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