Negli ultimi giorni il sindaco di Torino Lo Russo e il presidente della Regione Cirio si sono fatti avanti sulla possibilità di ospitare in Piemonte alcune gare delle Olimpiadi invernali di Milano e  Cortina, in programma nel 2026.
“Non c’è scelta di Torino che non investa il Piemonte: il bene e la fortuna della città sono quelle della regione e viceversa”. Sono state le parole Alberto Cirio,  dopo l’incontro sindaco di Torino.

Dopo il confronto su alcuni dossier Lo Russo e Cirio hanno provato a  riaprire una partita che sembrava chiusa:
“Ho consegnato al sindaco Lo Russo il dossier che nel 2019 avevo dato a Malagò, dove sono segnati tutti gli impianti in piena efficienza che abbiamo – ha dichiarato Cirio, che poi ha aggiunto:  “Realizzare nuovi impianti ha un costo alto e le buone relazioni che abbiamo con la Lombardia ed il Veneto ci fanno ben sperare che non si tratti solo di un sogno”.

I contribuenti risparmierebbero circa 300 milioni di euro. Ma, poche ore dopo la proposta piemontese, Milano e Roma hanno ‘gelato’ Torino. La mossa del capoluogo è stata valutata, infatti, come “un’intenzione del territorio arrivata fuori tempo massimo.”

La proposta di Torino nel caso in cui ci fossero problemi con gli impianti è stata ascoltata dal governo ma arrivata fuori tempo, dunque con poche possibilità di essere presa in considerazione,  secondo le ultime dichiarazioni di Valentina Vezzali, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport.

Non si potranno dunque, al momento, riutilizzare gli impianti di Torino per le Olimpiadi invernali, nonostante il possibile risparmio di centinaia di milioni di euro, a cui si aggiungerebbe il risparmio sul consumo di suolo in quota.