23/12/2022

Territorio

Unione Industriali Torino – Le previsioni per le imprese piemontesi nel I trimestre 2023: “Maggior fiducia dopo periodo difficile”

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E’ stata presentata alla stampa l’indagine congiunturale previsiva per il I° trimestre 2023, realizzata a dicembre da Unione Industriali Torino e Confindustria Piemonte e che raccoglie le valutazioni di quasi 1.100 imprese della #manifattura e dei #servizi.

E’ un periodo di particolare incertezza. A settembre il peggioramento dello scenario economico aveva determinato un sensibile raffreddamento del clima di fiducia. Oggi le valutazioni delle imprese delineano un clima di attesa, improntato alla cautela.

Il presidente Marsiaj ha commentato: «Il 2022 si chiuderà con un bilancio positivo sia per l’Italia che per la nostra area. Secondo le recenti stime di ISTAT la #crescita italiana 2022 sarà intorno al 3.9% e quella piemontese probabilmente sarà analoga o superiore. L’ottimo andamento delle #esportazioni nei primi nove mesi riflette la nostra capacità di competere sui #mercati internazionali. Sono risultati superiori alle attese, che devono molto alla solidità e capacità di reazione delle nostre #imprese anche in un contesto in continuo e imprevedibile mutamento, dove costi e prospettive di mercato cambiano quasi quotidianamente. Il 2023 sarà, con ogni probabilità, un anno difficile, con molte criticità, dalla evoluzione del conflitto russo-ucraino, all’ #inflazione, all’emergenza energetica. Dovremo quindi convivere con una grande incertezza che continuerà a condizionare l’attività delle imprese. Sono però fiducioso, perché abbiamo dimostrato in questi mesi di essere in grado di sorprendere in positivo il mondo intero, a cominciare da noi stessi. L’importante, ed è l’augurio che faccio alla politica, è non perdere la bussola indicata dal Pnrr e dall’Europa: spendere bene e in tempo i fondi e proseguire con le #riforme. Alle imprese l’augurio di cogliere le opportunità che ne deriveranno».

 

Le previsioni per il primo trimestre 2023 delle imprese Piemontesi sono di attesa e cautela con un accenno di fiducia dopo i mesi difficili legati alla guerra e all’inflazione. Lo certificando i dati congiunturali diffusi da Unione industriali e Confindustria Piemonte nella giornata di oggi. Scendono tutti gli indicatori sugli aumenti: calano dal 77,7 al 56,1 per cento il numero di aziende che prevede aumenti nei prezzi delle commodity, dal 91,9% al 66,6 per centro quelle chi si aspettano aumenti energetici e dall’82,8 al 61,2 per cento quelle che temono aumenti dei costi di logistica e trasporti. Crescono invece le imprese che immaginano un aumento di produzione. Sono il 19,8 per cento con un salvo positivo del 4 per cento (a settembre era del 2,1 per cento). Un dato che si nota anche sull’occupazione ma in maniera meno marcata: il 17,8 per cento prevede un aumento degli occupati con un aumento dello 0,1 per cento nel saldo rispetto al trimestre precedente (da 9,8 a 9,9 per cento). Crescono anche gli investimenti dal 25,7 al 27 per cento.

 

Pesa la differenza tra imprese medio-grandi e piccole sui livelli produttivi: le prime sono ancora ottimiste sui livelli produttivi (saldo +8,1 per cento), mentre le più piccole (sotto i 50 addetti), registrano un saldo del +2,4 per cento. Sul fronte territoriale, tutte le realtà hanno previsioni ottimistiche tranne Verbania, Vercelli e Biella che hanno saldi negativi rispettivamente di -14,3, -9,6 e -5,8 per cento. Sui settori, nel manifatturiero si conferma la frenata già registrata a settembre con un saldo ottimisti-pessimisti al -4,5 per cento per ordini e -1,9 per cento per produzione. Anche l’export registra un saldo negativo (-2,3 per cento in recupero rispetto al -5,7 del trimestre precedente). Mentre l’occupazione rimane positiva con un saldo a +7,7 per cento. Sui servizi, invece, il clima di fiducia migliora rispetto al trimestre precedente. Sono in crescita sia i saldi sull’attività (+17,9 per cento) che quelli sugli ordinativi (+15,7 per cento). Anche l’occupazione ha un numero più sostanziale (+15,1 per cento).

“Per il 2023 l’analisi congiunturale presenta il sistema impresa Piemonte con indicatori in linea con i trend di quest’anno, questo anche grazie alla grande eterogeneità delle produzioni e dei settori in cui operano le nostre aziende. Anche l’industria del turismo sembra aver ripreso i trend pre-pandemia. Le incertezze e possibili criticità restano, davanti a noi c’è soprattutto un’occasione per accelerare la trasformazione e le transizioni nella nostra industria. Ciò avverrà se l’utilizzo dei fondi del Pnrr e della programmazione 2021-2027 nei prossimi mesi sarà rapido ed efficace, e riuscirà a coinvolgere al massimo il tessuto produttivo piemontese, con un’attenzione particolare alla formazione e all’aggiornamento continuo per studenti, imprese e lavoratori – ha commentato Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte –. È una visione strategica di grande concretezza, che deve essere al centro di una sinergia determinate tra pubblico e privato. Solo così riusciremo a dare un’attenzione strutturale al mondo produttivo ma anche alla tenuta della coesione sociale, perché sono crescenti le difficoltà e le insicurezze che le famiglie stanno affrontando”, ha concluso.

La foto dal sito dell’Unione Industriali

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